“Signore…, dammi di quest’acqua”

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LA PAROLA DI DIO / Terza domenica di Quaresima (del vescovo Adriano)

“Signore…, dammi di quest’acqua”

Letture: Es 17,3-7; Rom 5,1-2.5-8;Gv 4,5-42

La Samaritana riconosce il Cristo, il Messia, appena dimentica la sete fisica, e ne sente un’altra, più vera e più profonda.

Con questa domenica di Quaresima cominciano i brani evangelici che tradizionalmente sostengono la catechesi dell’iniziazione cristiana: l’acqua, la luce, la risurrezione, realtà che simbolicamente esprimono il dono della vita nello Spirito che Cristo fa al credente. Ma vediamo i temi principali del brano evangelico. Gesù dà l’acqua viva. Nella tradizione biblica l’acqua può simboleggiare la rivelazione, come nella tradizione sapienziale di Sir 24,23-29 o Is 55,1ss.: Gesù dunque è il datore della rivelazione e la porta a compimento. Ma l’acqua è pure simbolo dello Spirito come in Is 44,3-4: Gesù allora è datore dello Spirito. È vero che Gv 14,26 e 16,13 unisce insieme Spirito e Rivelazione dicendo che lo Spirito

introduce alla Verità. L’acqua e lo Spirito richiamano comunque il battesimo. Gesù proclama il nuovo culto in Spirito e Verità, come culmine dell’iniziazione cristiana. In Gesù (Verità) cioè, nuovo Tempio, si compie il vero culto del Padre nello Spirito. Nel battesimo il Padre dona lo Spirito e costituisce il credente suo figlio, gli fa superare la sua condizione semplicemente umana e lo rende partecipe della vita trinitaria: è questo il vero culto, la comunione con Dio in Gesù Cristo. È suggerito anche il tema della mietitura: ora per Gesù giunge il compimento della missione affidatagli dal Padre: ciò avverrà nella sua croce e risurrezione. Il battezzato è uno che accetta di prendere parte a questo “destino” di Gesù. Infine la parola di rivelazione di Gesù suscita la fede, sia nella donna samaritana come anche negli altri molti samaritani. Anche la prima lettura (Es 17,3-7), riprende i temi dell’acqua e della fede con l’invito del Salmo 94 ad aprirsi alla Parola di Dio e ad accoglierla nell’obbedienza. La seconda lettura (Rm 5,1-8) contiene una delle espressioni più alte di Paolo: “L’amore di Dio è stato versato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”. Il segno supremo dell’amore di Dio per noi è il dono dello Spirito: dire che lo Spirito è stato ‘versato’ significa fare riferimento all’acqua battesimale, simbolo dello Spirito di Dio che purifica e dà la vita divina. La tematica battesimale ci orienta alla pasqua, nella quale facciamo esperienza che Cristo “è veramente il Salvatore del mondo”: da Lui abbiamo la Rivelazione, lo Spirito e la Vita. (+ Adriano Tessarollo)

 

da NUOVA SCINTILLA 12 del 23 marzo 2014