IV Domenica di Quaresima – anno A

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IV Domenica di Quaresima – anno A    

(Domenica del cieco nato. Letture: 1 Sam 16,1.4.6-7.10-13; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41)

Segno: il cero

In questa domenica si può porre accanto all’ambone il cero pasquale. Non si tratta di anticipare i simboli della Veglia pasquale, ma di richiamare il mistero della luce, donata da Cristo, che è la nostra fede. Il celebrante può accenderlo proprio durante l’omelia, mentre spiega il brano evangelico della guarigione del cieco nato. Subito dopo, durante la pausa di riflessione, dalla fiamma dello stesso cero si possono accendere le candele date precedentemente in mano ai fedeli. Con queste luci accese si recita il ‘Credo’ nella forma battesimale e crismale.

 

Opera da compiere

Tirar fuori la candela del proprio battesimo o, in mancanza, portarsi a casa una candela e ogni sera, in famiglia, in memoria del battesimo, accenderla e rinnovare la propria fede. Il papà o la mamma fa le domande e tutti rispondono, magari usando questa antica forma particolare: “Hai aderito a Cristo?” “Ho aderito a lui”.

“Credi in lui?” “Credo in lui come Salvatore e Signore”.

“Credi e adori un solo Dio?” “Credo e Adoro il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo (così dicendo si fa il segno della croce). Amen”.

                                                                                        (indicazioni suggerite dal vescovo Adriano)

Catechesi

Sappiamo che per comprendere la nascita del tempo quaresimale e il suo senso odierno dobbiamo necessariamente metterci nel contesto particolare della Chiesa dei primi secoli. Una Chiesa che è, dal punto di vista numerico, ancora minoritaria all’interno dell’impero romano. La quaresima nasce e si formalizza attorno al IV secolo. E si origina precisamente come periodo di preparazione immediata alla festa di Pasqua per una categoria ben identificata di fedeli: i catecumeni. Ecco perché questo periodo prima della pasqua è diventato il tempo di verifica della conversione della persona che chiede il Battesimo e di immediata preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana: Battesimo, Confermazione, prima Eucaristia. Certamente non bastava solo la quaresima, tuttavia nella quaresima dell’ultimo anno del cammino di catecumenato, che riguardava ormai i “competentes” (cioè ”coloro che insieme corrono, vanno verso” il Battesimo), comportava certamente una verifica più rigorosa. Il ciclo A delle letture, come avevo accennato nelle rubriche precedenti, consegna, pertanto, un prezioso itinerario battesimale per tutti noi che abbiamo ricevuto il battesimo nei primi giorni o mesi di vita. La prospettiva di una quaresima battesimale propone, allora, una riappropriazione con la maturità della nostra età adulta di un dono di grazia che abbiamo ricevuto quando altri hanno scelto per noi la via di Gesù Cristo: se il giorno del nostro Battesimo i nostri genitori, i nostri padrini e madrine, hanno detto per noi “rinuncio” e “credo” oggi siamo chiamati noi a dire “rinuncio” e “credo” e a ripeterlo quotidianamente nelle scelte della nostra vita. Dopo la domenica della Samaritana, proseguiamo il cammino di riappropriazione del dono del Battesimo con quella del cieco nato, in cui Gesù si rivela a noi come luce vera che illumina la vita di ogni credente proprio a partire dal Battesimo, “sacramento della illuminazione”.

Liturgia

Introduzione

Benvenuti a questa liturgia domenicale. La quaresima simboleggia l’itinerario della nostra continua conversione. Gesù nel Vangelo di oggi guarisce il cieco e afferma “perché in lui siano manifestate le opere di Dio”. Il cieco torna a vedere. Il nostro tempo ha paura del dolore, del limite della fragilità: li censura e li nasconde. Da quando Gesù è entrato nel mondo, il dolore, e anche il peccato, non sono più solo il non senso della vita, ma il luogo in cui Dio manifesta la sua potenza. Vieni, Spirito di pace, aiutaci ad entrare nel progetto di Dio.

Alla presentazione dei doni

Al tuo altare veniamo, o Signore, con i doni che tu hai messo a nostra disposizione per nutrimento del corpo e ristoro. Continua a toccare la nostra infermità e guariscici nel tuo amore.

Congedo

“Io sono la luce del mondo”. In questa settimana, Signore, illumina le nostre scelte, fa’ che le nostre opere buone diano gloria al Padre, senza cercare la nostra.

Carità

Conoscere la storia di chi ha “cercato la luce”: vite e racconti di migranti e rifugiati, testimonianze di immigrati presenti nella nostra Diocesi (rivolgersi alla Caritas: tel 041403066).

                                                                                       (indicazioni suggerite dagli Uffici pastorali)

 

da NUOVA SCINTILLA 12 del 23 marzo 2014