“E il tentatore si avvicinò e gli disse…”

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Rubrica

PAROLA DI DIO / I Domenica di Quaresima (del vescovo Adriano)

“E il tentatore si avvicinò e gli disse…”

Letture: Gen 2,7-9; 3,1-7; Rm 5,12-19; Mt 4,1-11

La tentazione. Tentato non è il peccatore, ma il giusto a cui è stata affidata una missione, che vive in unione con Dio e che Dio ha scelto (la scena della tentazione avviene dopo la scena del battesimo). La tentazione è collocata all’inizio dell’attività di Gesù nella quale Egli avrebbe manifestato la sua fedeltà al del Padre. La tentazione è seduzione, diretta a portare il giusto a staccarsi da Dio. La tentazione viene dall’esterno, dove ha una parte importante ciò che cade sotto i sensi. Il digiuno è condizione che comporta rinuncia, veglia e preghiera. Nella prima tentazione la fame deve indurre il Figlio di Dio a ribellarsi a Dio. Ci può essere un nesso tra il diavolo e chi induce il credente ad abbandonare le vie di Dio

per conseguire il soddisfacimento dei bisogni umani. Gesù risponde che più importante del pane è per l’uomo la parola di Dio e l’obbedienza a Lui. Nella seconda tentazione il diavolo scomoda le Scritture, ma con una interpretazione distorta. L’obiettivo della tentazione è di provocare in Gesù il distacco da Dio. L’uomo che mette alla prova Dio, che vuole collaudare la sua presenza, non è più uno che riconosce docilmente il suo volere: mettere alla prova Dio equivale in sostanza a metterlo in dubbio. Nella terza tentazione emerge l’invito a idolatrare il mondo e la sua gloria, diventare schiavi di un mondo svincolato da Dio. La gloria del mondo indica qui lo splendore ingannevole, l’apparenza seducente e instabile del potere sul mondo. L’ultima risposta di Gesù è: “Vattene, Satana”, esattamente come in Mt 16,23 quando Gesù dice lo stesso a Pietro che lo vorrebbe distogliere dall’obbedienza al Padre perché questa comporta la sofferenza e la croce. Gesù si è schierato dalla parte di Dio e gli rimane fedele. La tentazione non lo distacca da Lui e dalla sua volontà. Alla fine, il tentatore se ne va e giungono invece gli angeli che servono Gesù, espressione della certezza che Gesù ha della vicinanza di Dio. Nelle tentazioni di Gesù si rispecchia la tentazione umana che tende a separare l’uomo da Dio, l’uomo che è legato a Dio.

Gesù si prepara alla sfida col digiuno e la supera tenendosi saldamente ancorato alla Parola di Dio. “Non si tratta di indurre ad un crimine morale o giuridico, ma solo del ‘consiglio’ di non restare fedeli alla via già intrapresa dell’obbedienza a Dio” (Barth).                   + Adriano Tessarollo

Nella rassegna fotografica alcuni momenti della celebrazione del Mercoledì delle Ceneri con il vescovo in cattedrale. (Foto Donaggio)

 

da NUOVA SCINTILLA 10 del 9 marzo 2014