“Non potete servire Dio e la ricchezza”

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Parola di Dio / Domenica VIII per annum (del vescovo Adriano)

“Non potete servire Dio e la ricchezza”

Letture: Is 49,14-15; 1 Cor 4,1-5; Mt 6,24-34

Quale messaggio lancia questa pagina del vangelo a noi che in questo tempo di ‘crisi’ siamo tanto preoccupati non solo del domani ma anche dell’oggi? Il primo insegnamento ci mette in guardia dal pericolo, oggi più che mai divenuto realtà, di non guardare più al mondo in relazione al suo creatore, ma di fare di questo mondo l’idolo da servire. Allora esso diventa oggetto da dominare e da possedere in maniera sempre più ossessiva, trasformando la nostra vita in insaziabile sete di possesso illimitato. Ecco la nuova religione: emancipati dal servire Dio per servire l’insaziabile desiderio di possedere che è idolatria, cui si è disposti a sacrificare tutto e tutti, anche i propri simili e i propri cari! Gesù mette in guardia i suoi discepoli

dall’inganno di pensare di poter tenere, come si dice, “i piedi su due staffe”, cioè di pensare di servire contemporaneamente Dio e la ricchezza. Chi ritiene che ciò sia possibile, deve esaminare seriamente se la sua idea di Dio coincida con quella di Gesù o non abbia addomesticato l’immagine di Dio a immagine del suo egoismo e a suo uso e consumo. Ma questo non è il Dio Padre di tutti, annunciato da Gesù. Il secondo messaggio è la rassicurazione fondata sull’osservazione di quanto accade nel creato, nella sua stabilità dei cicli stagionali che si succedono con precisa regolarità. La terra, opportunamente lavorata, produce quanto è necessario per alimentare l’uomo e la varietà delle creature che la popolano. Quante cose belle si possono contemplare nel creato! Tutto questo deve ispirare fiducia nel Signore e serenità fondata sul suo Amore e sulle sue promesse. Di tutto questo dobbiamo occuparci dandogli la dovuta precedenza. (+ Adriano Tessarollo)

 

da NUOVA SCINTILLA 9 del 2 marzo 2014