Speciale Quaresima

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Speciale Quaresima

Verso la Quaresima 2014. L’invito del vescovo Adriano

-Si è fatto povero…

-Battesimo e penitenza

-Segno: le ceneri

-Opera da compiere

-Centro Missionario Diocesano

-Catechesi

-Liturgia

-Carità

-Mercoledì delle Ceneri

 

 

Si è fatto povero…

“Si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà”: è questo il titolo che Papa Francesco ha dato al suo messaggio per la Quaresima 2014, per offrire a tutti alcune riflessioni, per il nostro cammino personale e comunitario di conversione, prendendo spunto dall’espressione di san Paolo: «Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Che cosa dice oggi a noi, si chiede il papa, questo invito a una vita povera in senso evangelico?

– Anzitutto ci dice qual è lo stile di Dio: Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà. Il Figlio di Dio si è fatto povero, è sceso in mezzo a noi, si è fatto vicino ad ognuno di noi; si è spogliato, “svuotato”, per rendersi in tutto simile a noi. E la ragione di tutto questo è l’amore divino, un amore che è grazia, generosità, desiderio di prossimità che non esita a donarsi e sacrificarsi per le creature amate. Amore è condividere in tutto la sorte dell’amato, e Dio ha fatto questo con noi. È questa la via che Dio ha scelto per liberarci dalla nostra miseria, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada, il suo prendere su di sé le nostre debolezze, i nostri peccati, comunicandoci la misericordia infinita di Dio. Conversione quaresimale allora è per noi uscire dalla nostra vera miseria che è il non vivere da figli amati da Dio e da fratelli di Cristo.

– Anche oggi Dio continua a salvare gli uomini e il mondo mediante la povertà di Cristo, il quale si fa povero nei Sacramenti, nella Parola e nella sua Chiesa, che, a imitazione del suo Maestro, è chiamata a offrire questi poveri doni che lei stessa ha ricevuto, i Sacramenti e la Parola, e a guardare le miserie dei fratelli, a toccarle, a farsene carico e a operare concretamente per alleviarle.

– Quali sono le miserie umane di cui la Chiesa è chiamata a farsi carico? Il papa parla di tre tipi di miseria: la miseria materiale, la miseria morale e la miseria spirituale. La miseria materiale è quella che tocca quanti vivono in una condizione non degna della persona umana: privati dei diritti fondamentali e dei beni di prima necessità quali il cibo, l’acqua, le condizioni igieniche, il lavoro, la possibilità di sviluppo e di crescita culturale. È necessario che le coscienze si convertano alla giustizia, all’uguaglianza, alla sobrietà e alla condivisione. Non meno preoccupante è la miseria morale, che consiste nel diventare schiavi del vizio e del peccato. Quante persone sono soggiogate dall’alcol, dalla droga, dal gioco, dalla pornografia, hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza. Da ultimo il papa parla di miseria spirituale, che ci colpisce quando ci allontaniamo da Dio e rifiutiamo il suo amore. Se riteniamo di non aver bisogno di Dio, che in Cristo ci tende la mano, perché pensiamo di bastare a noi stessi, ci incamminiamo su una via di fallimento perché Dio è l’unico che veramente salva e libera. Il Vangelo è il vero rimedio contro la miseria spirituale.

– Impegni per la nostra Quaresima. Il primo è convertirci noi all’ascolto della Parola, alla frequentazione ai Sacramenti, a questi poveri mezzi nei quali Cristo si dona a noi. Il secondo è uscire noi dalla miseria morale e spirituale in cui possiamo essere caduti e impegnarci a fare uscire qualche fratello che si trova nella miseria materiale. Il terzo è portare in ogni ambiente l’annuncio liberante che esiste il perdono del male commesso, che Dio è più grande del nostro peccato e ci ama gratuitamente, sempre, e che siamo fatti per la comunione e per la vita eterna. Il Signore ci invita ad essere annunciatori gioiosi di questo messaggio di misericordia e di speranza!

Un invito e un augurio a tutti perché facciamo ancora un passo avanti nel conformarci sempre di più a Cristo, che si è fatto povero e ci ha arricchiti con la sua povertà.  (+ vescovo Adriano)

Premessa del vescovo per un itinerario quaresimale

 

Battesimo e penitenza

L’accostamento tra battesimo e penitenza illumina il battesimo come sacramento della conversione e mostra che la vita dei battezzati è continua penitenza, realizzazione progressiva della grazia battesimale, della rinuncia e della adesione a Cristo, della morte all’uomo vecchio e risurrezione del nuovo, è spogliarsi delle passioni e rivestirsi di Cristo. E illumina pure la penitenza, ripresa del battesimo, che non è evento puntuale, ma itinerario, che ha nei riti sacramentali, e non, i suoi momenti forti e culmina, con l’iniziazione, nella partecipazione all’Eucaristia. La Chiesa nata dal battesimo, santa, ma sempre bisognosa di purificazione – dice il rituale della penitenza – mai tralascia di fare penitenza e di rinnovarsi. In molti e diversi modi essa fa questa continua penitenza e si esercita in essa: prendendo parte, con la sopportazione delle sue prove, alle sofferenze di Cristo, compiendo opere di misericordia e di carità, e, intensificando sempre più la sua conversione, diventa segno per il mondo di come ci si converte a Dio. Il tempo quaresimale ci rimetta sulla via della riscoperta di ciò che già abbiamo ricevuto e di ciò che siamo divenuti. Attraverso l’ascolto della Parola, la nostra vita, ogni giorno, possa diventare “mistagogia”, aiuto cioè a un effettivo riappropriarci di ciò che siamo e che forse abbiamo smarrito. È “tempo opportuno” per ridiventare uomini e donne nuovi, ripieni di quella novità che ci rende portatori di acqua viva ad un mondo divenuto ormai come un deserto, portatori di luce per quanti camminano nelle tenebre e nell’ombra della morte, portatori di Vita verso coloro, e sono tanti e forse un poco anche noi, che non sanno più che cosa sia la Vita.

(Di seguito alcune indicazioni per la prima domenica di Quaresima: 9 marzo). 

                     

Segno: le ceneri

Come segno che accompagna anche visibilmente i fedeli a cogliere e ad accogliere il messaggio alla penitenza, viene proposta l’esposizione delle ceneri. Sono già state poste sul capo dei fedeli il mercoledì precedente in una apposita celebrazione, ora si tratta di porle sopra l’altare, o in un luogo altrettanto visibile, per la domenica e tutta la settimana. Si potrebbero confezionare dei sacchettini e invitare le famiglie a portarne a casa uno e a metterlo in vista in un luogo di vita comune.

 

Opera da compiere

Si stabilisce nell’arco della settimana un momento di digiuno personale, o anche familiare. Può diventare una rinuncia esteriore che aiuta a superare un sentimento “cattivo” interiore: può essere un atto di orgoglio, un sentimento di rancore, la propria tendenza all’invidia, alla critica, alla gelosia o altri sentimenti negativi.

Il corrispettivo in denaro potrebbe essere versato in parrocchia per l’atto di carità “Un pane per amore di Dio” suggerito dal Centro missionario.

 

DAGLI UFFICI PASTORALI

Centro Missionario Diocesano

La colletta “Un pane per amor di Dio” di questa Quaresima 2014 sarà interamente destinata alla costruzione di alcune “casette” per le popolazioni povere della periferia di Lima, nella missione della Comunità Missionaria di Villaregia. Ogni “casetta” ha

un costo di 2.000 €. Nel prossimo numero la presentazione del progetto e altre indicazioni.

 

Catechesi

Anche attraverso la catechesi, in questo tempo di Quaresima, le nostre comunità cristiane sono chiamate a dare una direzione tutta particolare per aiutare i ragazzi della I. C. e le loro famiglie a non vagare smarriti ma attorno ad un centro: la riscoperta del Battesimo. Ad ogni Pasqua, risuona l’invito di Agostino: “Cristiano, diventa quello che sei!”. La Quaresima è il tempo per riaccogliere il Dono del battesimo già ricevuto, per giungere a rinnovare le promesse battesimali, per essere aspersi di quell’acqua che ci ha fatti rinascere ad una vita nuova. Ecco allora che la catechesi, si dice oggi, deve acquisire un metodo ed uno stile di tipo catecumenale. Vale la pena introdurre, a questo punto, una riflessione sulla scelta catecumenale, auspicata da svariati documenti ecclesiali, ma che, forse, fa un po’ fatica ad essere ben compresa nelle scelte pastorali delle nostre Comunità. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che nel Catecumenato antico la tappa quaresimale era l’ultima preparazione catechistica, ascetico-penitenziale e liturgica; era scandita da particolari riti e culminava nella celebrazione del Battesimo, della Confermazione e dell’Eucaristia nella Veglia pasquale. Tenteremo, allora, in questo periodo di quaresima di capire in che cosa consiste il cosiddetto “stile catecumenale” e soprattutto come viverlo e tradurlo negli incontri di catechesi.

 

Liturgia

I domenica di Quaresima: 9 marzo 2014

Introduzione. Benvenuti a questa liturgia domenicale! Con il mercoledì delle Ceneri abbiamo iniziato il cammino quaresimale, percependo la difficoltà, ma anche il coraggio di vincere le proprie paure e gustare la misericordia del Signore. La liturgia di questa prima domenica, presentandoci le tentazioni di Gesù, ci fa fare memoria che tutta la vita è una continua lotta contro il male nelle sue varie sfaccettature. Cristo ne esce vittorioso perché rimane nella volontà del Padre: ribadendo il suo “Sta scritto” ci invita ad avere grande attenzione alla Scrittura e fa della sua esistenza una vera scuola per i discepoli.

Alla presentazione dei doni. Mentre presentiamo al sacerdote il pane e il vino, volgiamo il nostro sguardo sulle ceneri. Esse sono simbolo della nostra povertà e limitatezza, ma poste nelle mani del Creatore sono certezza di rinascita a vita autentica.

Congedo. Prendiamo il serio proposito perché questo tempo forte ci cambi il cuore e come Gesù possiamo aderire alla Volontà del Padre.

 

Carità

Sono presenti nel territorio diocesano luoghi e spazi dove la comunità parrocchiale può, nel corso della Quaresima, concordare delle visite con gruppi di persone per conoscere alcune esperienze di prossimità:

Comunità Familiare a Chioggia;

Comunità Educativa a porto Viro;

Commercio Equo e Solidale;

Centri di Ascolto Caritas.

Si possono concordare con la Caritas Diocesana (tel 041 403066) ulteriori indicazioni per conoscere altre esperienze di prossimità.

Offriremo di volta in volta, in questo spazio del settimanale diocesano, qualche possibile sottolineatura caritativa nelle Domeniche di Quaresima.

I domenica

Una spesa per una famiglia in difficoltà. Accanto alle ormai consuete raccolte comunitarie delle parrocchie, viene proposta una sorta di “adozione di vicinanza”, dove la famiglia “sceglie” un’altra famiglia a cui donare per una domenica o per tutte le domeniche di Quaresima una spesa.

Il 5 marzo l’austero rito che apre la Quaresima 2014

 

Mercoledì delle Ceneri

Con il termine “mercoledì delle Ceneri”, si intende il mercoledì che precede la prima domenica di Quaresima che, nelle chiese cattoliche di rito romano, coincide con l’inizio stesso di tale periodo liturgico “forte” a carattere penitenziale in preparazione della Pasqua. In tale giorno, i cattolici dei vari riti latini sono tenuti ad osservare il digiuno e l’astinenza dalle carni. La parola “ceneri” richiama invece in modo specifico la funzione liturgica che caratterizza il primo giorno di Quaresima, durante la quale il celebrante sparge un pizzico di cenere sul capo o sulla fronte dei fedeli per ricordare loro la provvisorietà della vita terrena (vedi foto). Per questo il rito dell’imposizione delle ceneri prevede anche la pronuncia di una formula di ammonimento, scelta fra la tradizionale “Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” o “Convertitevi e credete al Vangelo, quest’ultima, introdotta dalla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. Dove si osserva il rito ambrosiano (la maggior parte delle chiese della diocesi di Milano e alcune delle diocesi vicine), la Quaresima inizia, invece, quattro giorni dopo, con la prima domenica di Quaresima. Pertanto il carnevale termina il sabato successivo, rispetto al martedì in cui finisce dove si osserva il rito romano. La tradizione vuole che il vescovo Ambrogio fosse impegnato in un pellegrinaggio e avesse annunciato il proprio ritorno per carnevale, per celebrare i primi riti della Quaresima in città. La popolazione di Milano lo aspettò prolungando il carnevale sino al suo arrivo, posticipando, di conseguenza, il rito del mercoledì delle Ceneri alla successiva domenica. Nelle messe della Quaresima non si canta l’Alleluia né si recita il Gloria. Inoltre si usa il colore viola per i paramenti liturgici, fatta eccezione per la quarta Domenica, detta “Laetare” (dall’inizio dell’introito in latino della messa) nella quale si può scegliere il rosaceo. In Chioggia – in forza di un decreto del vescovo Antonio Grassi del 31 marzo 1708 – esisteva il privilegio, per i civici magistrati, di ricevere dal presule, dopo i canonici, in ginocchio, l’imposizione delle sacre Ceneri, nel primo giorno di Quaresima, mentre, in piedi, la candela, nella festa della Purificazione – in vulgo Candelora – e l’ulivo, nella domenica delle Palme. (G. Aldrighetti)

 

da NUOVA SCINTILLA 9 del 2 marzo 2014