“Ciosoti” a casa di Maria

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Don Bosco Day 2014. Exallievi di Lombardia con don Italo

“Ciosoti” a casa di Maria

Vogliamo darvi testimonianza del “9° Don Bosco Day” – l’incontro degli ex-allievi salesiani chioggiotti ormai “emigrati” nel milanese ma sempre legati alle “origini” – che si è svolto lo scorso 8 febbraio, ringraziando il Signore per aver avuto, anche quest’anno, don Italo Fantoni come fulcro della nostra festa. Milano è nota come città della moda, come centro della finanza e del commercio; associ Milano al Duomo, alla Galleria, alla Scala, eppure Milano è anche altro. Tra le sue vie trafficate, tra i suoi palazzi e grattacieli nasconde ai più veri gioielli architettonici. La parrocchia “Santa Maria alla Fontana” che ci ha ospitato, racchiude uno di questi “tesori”. Le origini di questa

struttura sono interessanti. Il Santuario di Santa Maria alla Fontana sorge in una località che, all’inizio del Cinquecento, si trovava fuori dalle mura cittadine, dunque disabitata e caratterizzata da boschi e fontanili. Nell’area del complesso della Fontana, esisteva ed esiste tutt’ora, una depressione naturale del terreno con una fonte d’acqua sorgiva. Anche prima della costruzione del Santuario i milanesi conoscevano questo luogo perché da lungo tempo venivano a pregare e a chiedere grazie presso la sorgente di un sacello mariano medioevale. All’inizio del secolo XVI Milano si trovava sotto il dominio dei francesi e la città era governata dal giovane maresciallo di Francia, Carlo II d’Amboise. Secondo la tradizione il governatore, probabilmente a causa di un malanno, si recò a pregare presso l’antico sacello offrendo alla SS. Vergine, come ex voto in caso di guarigione, la costruzione di un degno Santuario. Carlo guarì e mantenne la promessa. Oggi, il complesso di Santa Maria alla Fontana si presenta composto da parti diverse: il Santuario, la chiesa, posta a un livello superiore e a esso collegata da una scala, quindi i chiostri e i restanti locali parrocchiali. In una sala messaci a disposizione dal parroco, abbiamo accolto con affetto ed entusiasmo il nostro ospite. Partendo dal luogo in cui ci trovavamo, Don Italo ha portato alla nostra attenzione come, in diverse apparizioni miracolose della Madonna, era presente “l’acqua” che nel Vecchio Testamento era sinonimo di vita e per noi cristiani è simbolo del nostro Battesimo. Sembra che Maria voglia sottolineare che solo da Gesù sorge l’acqua viva e fresca che ci porta a salvezza. Don Bosco era devoto a Maria, poneva in lei piena fiducia chiamandola col titolo di “Ausiliatrice”. Don Italo ha raccontato, partendo dalla sua giovinezza, simpatici episodi e le diverse esperienze della sua lunga vita sacerdotale. Accolti da un tripudio di luminosi affreschi posti sulle pareti e sull’intera volta, con viva emozione abbiamo partecipato alla celebrazione eucaristica in memoria di S. Giovanni Bosco nella cappella del Santuario al cui interno è posta la fonte miracolosa. Riallacciandosi alla peregrinazione delle reliquie di Don Bosco transitate a Chioggia nel novembre 2013 e a Milano nei giorni precedenti il nostro incontro, Don Italo ha espresso le sue riflessioni sulla mano destra le cui ossa sono contenute nel simulacro del Santo. Quanto lavoro, quante benedizioni! La mano destra per ammonire, accarezzare, giocare con la palla e la corda, per moltiplicare le castagne e le nocciole e, superando le umiliazioni, la mano destra tesa e aperta nell’elemosinare aiuto per i suoi ragazzi. Al termine della S. Messa è seguito il pranzo dove la gioia e l’allegria dello stare insieme e dell’essersi ritrovati dopo un anno era “alle stelle”. Nel pomeriggio abbiamo salutato con calore Don Italo perché doveva ripartire. A questo proposito vogliamo ringraziare l’amico Vittorio Furlan che con sensibilità d’animo ha acconsentito alla nostra richiesta di accompagnare il nostro ospite nel viaggio Chioggia-Milano e viceversa. Esprimiamo anche un grazie sincero a don Roberto, parroco di Santa Maria alla Fontana che ci ha aperto le porte della sua parrocchia dandoci l’opportunità di trascorrere una singolare giornata in sincera amicizia.                                                                                                  (Carla e Mario Chiereghin)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 8 del 23 febbraio 2014