Ascoltava, aiutava e consigliava

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CHIESA DEI FILIPPINI. Messa del 18 gennaio per Padre Raimondo Calcagno

Ascoltava, aiutava e consigliava 

In quanto battezzati, tutti siamo chiamati, quale che sia la nostra intelligenza, cultura, condizione o stato di vita, a compiere una missione a servizio di Dio, come lo fecero il popolo eletto, Giovanni Battista, Paolo di Tarso e lo stesso Gesù, il “servo” per eccellenza, il Figlio di Dio mandato dal Padre per essere la luce dell’intera umanità. Sulla “missione” di lavorare con Cristo per la salvezza del mondo è stata centrata l’omelia di padre Gontrano Tesserin (nella foto), durante la celebrazione eucaristica di sabato 18 gennaio nella chiesa dei Filippini (come ogni 18 del mese), nel ricordare il Servo di Dio Padre Raimondo Calcagno.

Fin da giovane – ha puntualizzato il celebrante – Padre Calcagno si è sforzato di camminare nella strada della santità. Da

chierico scriveva: “Devo operare tutto sotto l’ispirazione di Gesù, sotto lo sguardo di Gesù, per amore di Gesù”. E ancora: “Posso farmi santo, devo farmi santo, voglio farmi santo”. Con la sua mitezza, la sua debolezza (il Vangelo richiamava la figura dell’agnello) egli fu portatore della gioia di Dio svolgendo la missione di amare il prossimo come Dio lo ama. Infatti era estremamente esigente con se stesso se ebbe a scrivere: “Dunque devo avere necessariamente per me e per gli altri: purezza, umiltà, obbedienza, devozione, carità, zelo, spirito di penitenza, distacco, spirito di povertà, come Gesù. In questa sola proporzione mi salvo e santifico, salvo e santifico gli altri. Tutto il resto è meno di nulla”.

La giornata di Padre Calcagno era totalmente imperniata sulla applicazione delle opere di misericordia spirituali e corporali. Viveva in pieno il Vangelo e in esse trovava la sua sintesi migliore: carità verso il prossimo e misericordia di Dio nei confronti degli uomini. Era attento ai bisogni dei più piccoli, degli ultimi; alle lacrime di chi era nella sofferenza; alla fame di chi non aveva da mangiare; al bisogno di perdono di chi aveva sbagliato. Ascoltava, aiutava, consigliava.

Chi lo ha frequentato, sacerdote o laico, ha testimoniato: “Insegnava la santità col suo esempio, con la vita d’incessante preghiera, soprattutto davanti al SS. Sacramento”. Egli era un uomo di preghiera e dava l’impressione che tutta quanta la sua vita fosse un atto di preghiera.

Padre Gontrano – anche per il ruolo di postulatore che ricopre all’interno della Causa – si augurava, al termine della sua appassionata omelia, che “queste brevi riflessioni, all’inizio del nuovo anno, abbiamo a spronarci prima di tutto a imitare le virtù umane e cristiane di Padre Raimondo, ma anche a coltivare e a diffondere la devozione e la preghiera verso di lui”. Invitava, inoltre, i tanti devoti presenti al sacro rito a “essere un po’ campanilisti: invece di guardare altrove, guardiamo alla santità che c’è nella nostra città”.

Preghiamo, allora, perché il Signore ci conceda il miracolo necessario per la beatificazione di Padre Raimondo Calcagno: esso si ottiene con una grande fede e con una grande e unanime preghiera. (R. Chiozzotto)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 5 del 2 febbraio 2014