Colui che toglie il peccato del mondo

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Rubrica

PAROLA DI DIO / II Domenica, tempo ordinario

Colui che toglie il peccato del mondo

Letture: Is 49,3.5-6; 1 Cor 1,1-13; Gv 1,29-34

In continuità con la domenica del Battesimo di Gesù, oggi ci viene presentata la testimonianza su Gesù resa da Giovanni Battista secondo il vangelo di Giovanni. Superando ormai le attese ebraiche del Messia, l’evangelista Giovanni mette in bocca al Battista una testimonianza su Gesù attraverso quattro tappe. Egli è “l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo… un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me… colui che battezza nello Spirito Santo… il Figlio di Dio”. Abbiamo qui una confessione di fede chiara, tipica del vangelo di Giovanni: Gesù è l’agnello di Dio, egli era prima del

Battista, egli è pieno dello Spirito Santo e battezza nello Spirito Santo. In sostanza egli è il Figlio di Dio e lo manifesta attraverso la sua azione. Questa pagina del vangelo di Giovanni è un invito a verificare la nostra fede in Gesù di Nazaret e nella sua missione nei confronti del mondo. La sua missione è espressa in negativo, “togliere il peccato del mondo”, in positivo, “battezzare nello Spirito Santo”. Il compito affidato a Gesù, in qualità di Servo del Signore (vedi anche prima lettura), riguarda tutto il mondo. Tutti gli uomini sono creature di Dio e la sua azione si estende ad ogni creatura. Gesù è incaricato di “portare la salvezza fino alle estremità della terra” (Is 49,6, prima lettura), togliendo ciò che fa da ostacolo alla realizzazione del progetto di salvezza di Dio per tutta l’umanità. È questo il peccato che Gesù, Servo del Signore, è inviato a togliere, prendendo su di sé il peso di questo compito per il quale egli metterà in gioco la sua vita fino alla morte. In questo senso la figura dell’agnello richiama il suo sacrificio sulla croce, definito come ‘prezzo del nostro riscatto’. Per Giovanni però, nell’atto della sua morte, Gesù dona al mondo il suo Spirito, lo Spirito del Padre. È quello il battesimo nello Spirito Santo con il quale egli offre al mondo la riconciliazione con Dio e la possibilità di vivere in conformità al suo progetto. Il battezzato diventa nel mondo il segno del perdono di Dio e della possibilità che Dio ci dà in Cristo di vivere da figli di Dio. Tutto questo è possibile perché Gesù è ben di più del Battista e di ogni altro profeta, “è il Figlio di Dio”. L’originalità ed esclusività della fede cristiana sta nel riconoscere l’unicità della persona di Gesù e della sua azione in favore degli uomini. Da ogni uomo possono venire dottrina, regole di vita, sapienza, ma solo da Dio lo Spirito Santo, il perdono di Dio e la vita divina.   (+ Adriano Tessarollo)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 3 del 19 gennaio 2014