Viene Gesù, viene Gesù!

Facebooktwitterpinterestmail

PAROLA DI DIO / Natale

Viene Gesù, viene Gesù!

PAROLA DI DIO / IV Domenica di Avvento

Il cuscino di Giuseppe

 

PAROLA DI DIO / Natale

Viene Gesù, viene Gesù!

Mia nipote gioca con le statuine del presepe, e in modo particolare ogni tanto prende il bambino Gesù e fa un giro attorno alla tavola dicendo a gran voce: Viene Gesù, viene Gesù! E poi il bambinello finisce ora sulle montagne di carta, ora nel laghetto di alluminio, ora nella grotta tra Maria e Giuseppe, che, oltre a convivere stretti stretti col bue e l’asinello, hanno già accanto i magi e una decina di pastori. E’ una scena che in tante famiglie si rinnova e grazie al cielo che nelle nostre case si continua a porre il segno del presepe. Viene Gesù, viene Gesù: eh sì, il Natale è questo. Questo è il centro; qui c’è tutto. Quello che il mondo ha poi aggiunto, i regali, le cene o pranzi senza fine, con sprechi inaccettabili, le vacanze a tutti i costi, gli eccessi d’ogni cosa, quella è un’altra storia, è il babbo consumismo! Da mia nipote Sofia imparo ancora una volta che “è

apparsa la grazia di Dio”, è l’oggi di Dio che entra nella storia e la rinnova. Allora stringere le mani, dare e ricevere abbracci, augurare Buon Natale (più che un generico buone feste) diventi stimolo a vivere tutta la vita con disponibilità e accoglienza ai fratelli, agli amici, ai parenti, agli ultimi. Specie quegli ultimi che anche allora furono i primi, i pastori del presepe, che proprio ora Sofia ha messo accanto all’angelo che brilla sull’ingresso della grotta! Nella festa del Natale vi invito non a inviare freddi sms, ma a fare qualche telefonata, che con tutte le promozioni non costerà nulla di più. Augurate Buon Natale parlando, non scrivendo sul cellulare gli auguri! Siate capaci di abbracciarvi e di sentire che non siamo sentimentali, ma abbiamo bisogno di scambiare e far circolare amore e affetto. Facciamo vivere la nostra umanità, carichiamoci di desideri di comunione e impegniamoci a realizzarli, almeno uno. Dio, che in Cristo Gesù ha voluto assumere un corpo, avere braccia, cuore, piedi, occhi (non ali di angeli), ci sproni ad essere più uomini e donne che egli ama, perché “a quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”. Buon Natale.           (Nicola Nalin)

 

 

 

 

PAROLA DI DIO / IV Domenica di Avvento

Il cuscino di Giuseppe

Letture: Is 7,10-14; Rom 1,1-7; Mt 1,18-24

Siamo nell’epoca moderna, ma da sempre la cristianità ha cercato, combattuto, celebrato la vittoria con una reliquia di qualche santo o di qualcosa che ha toccato, usato o la terra che ha pestato. Leggendo il vangelo di Matteo immagino una reliquia strana, unica, introvabile: il suo cuscino! Il cuscino di Giuseppe. Una reliquia che a lui è servita per il riposo da tanto lavoro e per sognare. Sognare come tutti; un futuro bello o almeno sereno, un’officina migliore, attrezzi buoni, una ragazza, una moglie, una famiglia con dei figli e chiudere gli occhi sperando che presto arrivi il Messia. Più che le immagini di un vecchietto rachitico, mi piacciono le statue con un Giuseppe forte, muscoloso, quasi atletico: uno che crede che il futuro è davanti, non ormai passato. Eppure la realtà sorpassa il sogno: la “sua promessa sposa” porta in grembo non il figlio di un altro ma il Figlio di Dio! Giuseppe, che come tramortito non proferisce parola, preoccupato per quello che nessuno crederà, decide di usare con Maria il passo dell’allontanamento, senza che venga lapidata. Penso ai suoi sogni che, incrociando il sogno di Dio, diverranno realtà. “Giuseppe, non temere”: e per quanto questa frase sia così semplice ai nostri orecchi, egli si farà carico fino all’ultimo respiro di quella famiglia così unica. Anche lui diviene al pari di Maria, servo del Signore, anche lui si fiderà e accoglierà il piano di Dio. Gesù imparerà bene da questo padre terreno e infatti insegnerà ai suoi discepoli a dire “sia fatta la tua volontà”. Il cuscino di Giuseppe è fatto di sogni umani, belli ma piccoli e terreni, il sogno di Giuseppe diventerà il progetto di Dio! Anche a noi è chiesto di sognare nel sogno di Dio! Se abbiamo fatto il presepe e l’albero di Natale nelle nostre case, al posto dei simpatici ma poco attraenti babbi natale che scalano e tentano di entrare nelle case, perché non prepariamo una bella scritta e lo diciamo a tutti: noi attendiamo il sogno di Dio! Quando nasce un bambino i genitori e nonni mettono tanti segni come i fiocchi azzurri o rosa, qualcuno mette una cicogna finta, o una scritta grande con il nome del neonato. E’ una grande gioia che è arrivata e lo dicono a tutti: diciamo a tutti che Cristo viene nuovamente a visitarci! Proviamo ad usare un po’ di fantasia e creatività (come Papa Francesco ha ricordato ai catechisti recentemente) e buona preparazione al Natale ormai prossimo.         (Nicola Nalin)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 48 del 22 dicembre 2013