“Bota Fé, Metti Fede!”

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AUTODROMO DI ADRIA. Circa 400 ragazzi in preghiera festosa

“Bota Fé, Metti Fede!”

La “chiave missionaria”

Dalla spiaggia di “Io, Te e Rio”, la Gmg del Triveneto, all’autodromo del Polesine per “Bota Fé”. È un filo rosso speciale quello che unisce posti così diversi tra loro, un legame che parte dall’annuncio del Vangelo, nello stile di papa Francesco. Circa 400ragazzi si sono riuniti all’autodromo, sabato scorso, per pregare e fare festa insieme al vescovo Adriano e a padre Antonio Pando, francescano. “Pregare è un po’ dare fastidio a Dio”, una frase strana da sentire, per certi versi provocatoria, ma che ha messo sin da subito in relazione i giovani e il religioso. Protagonista della catechesi è stato il ceco di Gerico, che non ha avuto paura di

“disturbare” Gesù per chiedere la vista. “A volte le avversità della vita, ci schiacciano e ci fanno diventare cechi. Così ci mettiamo anche noi a mendicare, ci accontentiamo di poco, senza guardare a ciò che conta veramente”. Ma, ha concluso il frate: “Dio ci ha creati per puntare sempre al massimo. A Lui interessiamo con i nostri pregi e difetti perché ci ha pensati così. Non dobbiamo aver paura di chiedere. La fede parte dal nostro sogno”. Un invito a dare sapore alla vita, a viverla puntando in alto. “Nessuna candela si accende da sola, ha sempre bisogno di un’altra: così la fede va richiesta, ricercata perché nessuno se la dà, è un dono”, ha detto il vescovo Adriano Tessarolo. “Bota Fé, Metti Fede!”, parlava così papa Francesco sulla spiaggia di Copacabana alla Gmg di Rio De Janeiro. Il treno della Giornata Mondiale della Gioventù è venuto da lontano e ha attraversato tutta la Nazione brasiliana. “Bota Fé” è stato il nome dato all’evento dai giovani del servizio di pastorale giovanile della diocesi, guidati da don Damiano Vianello. “Mettere fede, dunque, come benzina della nostra vita – ha detto don Damiano – per essere veloci in pista, ma soprattutto per arrivare al traguardo sani e salvi e magari da vincitori”. E per restare in tema hanno portato il loro saluto due campioni dello sport motoristico: Antonio Cairoli, sette volte campione del mondo di cross, e Valerio Calderoli, campione del mondo di Jet sky. I due hanno lanciato l’invito a praticare sport “perché aiuta ad affrontare la vita con una marcia in più”. Al coro gospel “Summertime” è stata affidata la seconda parte della serata. Il concerto, con le canzoni più belle della musica afroamericana, ha riscaldato i cuori dei ragazzi che sono scesi in pista per ballare e cantare. (Filippo Greggio)

 

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Evangelii gaudium. Le parole di papa Francesco

La “chiave missionaria”

“La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia. Esorto tutti ad applicare con generosità e coraggio gli orientamenti di questo documento, senza divieti né paure. L’importante è non camminare da soli, contare sempre sui fratelli e specialmente sulla guida dei vescovi, in un saggio e realistico discernimento pastorale”. Sono le parole che papa Francesco ha affidato all’Evangelii Gaudium, l’esortazione nella quale affida il suo progetto di Chiesa. Uscire dalla logica del “si è fatto sempre così”, è questo che chiede il papa. In questo modo anche il tempio dei motori rombanti e delle corse diventa luogo di evangelizzazione. È un segno dei tempi che stanno cambiando, nella ventata di freschezza portata da Francesco, si trasformano strumenti e mezzi, ma non il messaggio che è sempre Gesù. (F. Greggio)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 47 del 15 dicembre 2013