Il vivo ricordo di Padre Emilio

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Serve di Maria Addolorata. Mons. Cerrato ha celebrato nella chiesa dei Filippini nell’anniversario della morte del Fondatore – La ricorrenza narrata dalle Suore

Il vivo ricordo di Padre Emilio

Lunedì 2 dicembre ci siamo ritrovati numerosi nella chiesa dei Padri filippini per ricordare l’anniversario della nascita al cielo del nostro fondatore, padre Emilio Venturini e ringraziare il Signore per i 140 anni della congregazione da lui fondata. Tutti gli operatori dell’Unità pastorale Chioggia Nord si sono uniti nella celebrazione per l’appuntamento mensile della “messa comunitaria”.

La concelebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo di Ivrea, monsignor Edoardo Cerrato della Congregazione dell’Oratorio. Si sono uniti molti sacerdoti: l’intera comunità filippina, il parroco dell’Unità pastorale don Vincenzo Tosello, della parrocchia di Maria ausiliatrice e altri sacerdoti. Il ringraziamento è stato l’elemento fondante di tutta la celebrazione. 

      Il vescovo l’ha richiamato in modo puntuale. Ha sottolineato: “Una sola parola raccoglie, in questo momento, tutto ciò che, a nome di tutti, desidero dire: “Grazie”! A Dio, innanzitutto, datore di ogni bene; e anche a voi, figlie di P. Emilio, per l’opera compiuta in questo cammino che dall’origine vi ha spinte fino ad oggi a superare i confini di Chioggia per portare anche lontano – in America Latina e in Africa – la testimonianza del Vangelo”.

La chiesa del Patrocinio della beata Vergine è il luogo ideale per ritornare alle sorgenti della spiritualità del nostro Fondatore. Egli inginocchiato davanti ai gradini dell’altare ha alimentalo il suo amore a Gesù eucaristia e resa sempre più radicale la sua carità concretizzata nell’attenzione alle fasce più deboli della società: i bambini, i giovani, gli ammalati, i poveri. Veramente “passò facendo del bene” tra le calli di Chioggia. È l’uomo tra le calli.

Nella sua omelia il vescovo ha inoltre richiamato il logo che ha guidato le celebrazioni per il centenario della morte di padre Emilio: “Ogni fratello in cuore”.

“P. Emilio ha capito – ha proseguito il celebrante – che la gioia della donazione di sé, di una spogliazione che ha l’aspetto del perdere e, in realtà, è acquistare è quella vera”.

E continua: “Ricordo che mi aveva colpito otto anni fa – e l’avevo commentato – il logo posto a capo del programma delle manifestazioni centenarie: «Ogni fratello in cuore», in cui si può leggere la sintesi della passione apostolica di P. Emilio, il suo modo splendido di esprimere e di attuare quella ricerca del Volto di Cristo, senza la quale invece della gioia c’è «la tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata».

Ricco della squisita formazione umanistica, che traspare dallo stile dei suoi scritti ed è testimoniata anche dal rapporto con uomini di cultura del suo tempo, P. Emilio cercò il Volto di Cristo e la sua gioia nell’annuncio del Vangelo e nel servizio della carità, in contatto con le zone più povere della città, dove, coadiuvato dalla maestra Elisa Sambo, con la quale iniziò l’opera di assistenza alle orfane che darà origine alla Congregazione delle Suore, si dedicò con tutto se stesso agli altri, portando «ogni fratello in cuore». Abbiamo bisogno di evangelizzatori della tempra di P. Emilio e dei nostri Santi, che annunciano con chiarezza e coraggio. E che non si fermino qui, ma si donino con la generosità dei Santi, curino le ferite, facciano il samaritano, ma alla luce di Cristo, vivendo la sua vita – il Vangelo di oggi (Gv, 15, 1-11) – come «tralcio che non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite».

Il compito della “Nuova Evangelizzazione” è svolto da uomini e donne che guardano con lo sguardo di Cristo alla situazione e vi entrano con la mente e con il cuore.

Di questo oggi P. Emilio ci parla, continuando a cantare: «Quale gioia quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore». Ed aggiungendo: Quale gioia, indicibile, gloriosa, si vive nella casa del Signore”.

Abbiamo concluso la nostra giornata con la mensa fraterna assieme al vescovo e tutta la comunità dei Padri filippini, portando nel cuore la riconoscenza e la gratitudine perché ancora una volta abbiamo potuto arricchirci alle fonti della parola di Dio e alla santità di padre Emilio. (Suor Pierina Pierobon)

(Foto Donaggio)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 46 dell’8 dicembre 2013