Il patrono come modello di fede, oggi

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Cavarzere. Le solenni celebrazioni nel 30° anniversario del dono delle reliquie di S. Mauro

Il patrono come modello di fede, oggi

La processione

La parrocchia di San Mauro, in onore del suo patrono San Mauro di Parenzo, per il 30° anniversario del dono delle reliquie da parte del vescovo di Parenzo Mons. Carlo Nezic, ha proclamato il 2013 “Anno di S. Mauro”. Il 22 novembre del 1983, in seguito al grande interessamento e alla tenacia dell’allora Arciprete mons. Umberto Pavan, il vescovo di Parenzo (come testimonia la foto a lato) consegnò nelle mani del vescovo Sennen Corrà le tanto desiderate reliquie del Martire Mauro. La ricorrenza, quindi, quest’anno del Santo Patrono ha assunto una

valenza ed un significato più solenne e profondo. Il 22 novembre scorso, il vescovo emerito di Vittorio Veneto, mons. Alfredo Magarotto ha presieduto la solenne celebrazione pontificale in Duomo. La comunità parrocchiale ha assistito alla S. Messa delle 18 celebrata, oltre che dal vescovo, anche dall’arciprete don Achille De Benetti e dall’arciprete di quel tempo mons. Umberto Pavan, insieme ad alcuni sacerdoti della Vicaria e della Casa della Madonna del Cenacolo. Mons. Magarotto, nella sua omelia, ha ripercorso la storia di San Mauro primo vescovo di Parenzo e martire cristiano sotto la dominazione di Diocleziano: “Sono lieto di essere tornato a Cavarzere e di celebrare in questo importante duomo una solennità così grande, la ricorrenza del dono delle insigne reliquie. San Mauro dal cielo ci guarda. Un Santo che ci riporta ai primi tempi del cristianesimo, subì il martirio durante l’ultima grande persecuzione di Diocleziano, all’inizio del ‘300, poco prima dell’Editto di Costantino, o Editto di Milano del 313, che dichiarò la religione cattolica la religione dell’Impero. La devozione a questo Santo accompagna da secoli la storia religiosa e civile di Cavarzere. Vorrei sottolineare che quest’anno la festa di San Mauro si presenta con un significato più bello: siamo nell’Anno della Fede! San Mauro si presenta come un grande testimone della Fede. La fede è il dono più grande che abbiamo ricevuto con il Battesimo. La celebrazione della festa di San Mauro dovrebbe essere un invito a vivere il più possibile nel sentiero della Fede”. Al termine della celebrazione il sindaco Henri Tommasi si è fatto portavoce dei sentimenti della comunità civile per il proprio Patrono San Mauro e per questo importante anniversario del “Dono delle Reliquie”. Insieme all’ex sindaco Aldo Chiebao, in carica il 22 novembre del 1983 e presente a tutta la cerimonia, ha consegnato, a nome della comunità cittadina, al vescovo Magarotto e all’arciprete due targhe ricordo della ricorrenza. La celebrazione è stata animata dal coro “T. Serafin”, diretto dal m° Renzo Banzato, con all’organo il m° Graziano Nicolasi. Al termine della messa i ragazzi del catechismo, guidati dai Padri Canossiani e dal diacono Yacopo, hanno eseguito un breve recital sulla vita e il martirio del nostro Santo Patrono. Commozione ed esultanza coronati da un applauso finale hanno concluso la celebrazione. (Raffaella Pacchiega)

 

 

La processione

Splendeva il sole, domenica scorsa sulla campagna cavarzerana, una fresca giornata invernale dopo una settimana di pioggia. Anche il cielo ha sorriso alla processione che ha accompagnato le reliquie di San Mauro per le vie e i quartieri della città. Un percorso che idealmente ha abbracciato tutti: dal più giovane al più anziano, dalle famiglie a chi è in difficoltà. Camminare e pregare, invocando la protezione del santo patrono, è stato questo lo stile dei fedeli che alle 15 si sono ritrovati in duomo. Ma la processione è stata l’apice di un anno straordinario per la comunità che ha celebrato i 30 anni dall’arrivo dei resti mortali del vescovo Mauro. Un percorso iniziato nella seconda metà dell’anno con appuntamenti culturali, ma soprattutto di ascolto e preghiera per rendere grazie del dono della fede, il credo che Mauro ha testimoniato con la vita. “A noi oggi non è chiesto il sacrificio, ma di professare la nostra fede nella chiamata di ogni giorno”, ha affermato il vescovo Adriano Tessarollo che ha presieduto la celebrazione eucaristica e la processione. La conclusione dell’anno di San Mauro è coincisa con la chiusura dell’Anno della fede e con la festa di Cristo Re dell’universo che, a Cavarzere, si vive con la preghiera ai piedi del Crocifisso del Paneghetti. Per la prima volta, domenica, le reliquie di San Mauro hanno lasciato il Duomo, come per la prima volta le reliquie di San Pietro hanno lasciato il cimitero paleocristiano per essere venerate dai fedeli. Un’unione tra la terra veneta e Roma nel segno della fede di quei primi martiri che hanno trasmesso il Vangelo a caro prezzo. “Non si tratta di feticismo. In quelle ossa c’è il sacrificio di Cristo”, ha detto don Umberto Pavan. Dalla croce Gesù ha aperto le porte del paradiso al ladrone pentito, annunciando che la salvezza era ed è per tutti. Un messaggio di fiducia che nel sangue dei martiri si è rinnovato sino a noi.   (F. Gre.)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 45 del 1° dicembre 2013