Una questione di stile

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Caritas – Comunità Missionaria Villaregia. Ben riuscita la prima “Sosta di ascolto”

Una questione di stile

È riuscito bene il primo incontro proposto dalla Caritas Diocesana e dalla Comunità Missionaria di Villaregia rivolto particolarmente a chi è impegnato nel campo della solidarietà e della cooperazione sociale. Circa trentacinque persone hanno accolto l’invito a ritagliarsi lo spazio di un sabato pomeriggio per mettersi in ascolto della Parole di Gesù e per avviare un confronto che, partendo dalla fede comune, ci aiuti a leggere le nostre prassi caritative.

Il vescovo Adriano ci ha introdotti -anche visivamente – nel testo e nel contesto dell’incontro di Gesù con una donna durante una cena svoltasi a casa di Simone il fariseo (Lc 7,36-50). Il leit-motiv che ha guidato la riflessione è stato

proprio uno sguardo sullo stile di Gesù. Lo stile è l’uomo stesso, la sua capacità relazionale, il suo approccio alle persone e in maniera particolare alle persone “altre”, diverse, che vivono la marginalità come costitutiva della loro esistenza. Le persone presenti hanno sottolineato come – attraverso graduali approfondimenti – sembrava di essere ‘dentro’ il racconto con sfumature e particolari davvero molto interessanti che il Vescovo-biblista ha arricchito di particolari forti e variegati.

Lo stile di Gesù è sempre uno stile inclusivo che accoglie e accompagna le persone prendendosi in carico le loro storie, le loro sofferenze; in un certo senso Gesù permette che il dolore delle persone possa manifestarsi per poi rileggerlo alla luce nuova del credere e dell’aver fede. Così possiamo interpretare l’incontro con le fragilità della vita che toccano il nostro lavoro e il nostro impegno di volontari. Accettare il dolore degli altri è proprio questione di stile. Accettarlo senza pensare di essere noi in prima persona i salvatori di chi intercettiamo nei Centri di Ascolto, nelle attività delle Cooperative (erano presenti operatori della Coop. Titoli Minori e della Coop. Don Sandro Dordi, con i rispettivi Presidenti).

Anche lavorare ed essere presenti nel territorio con soggetti istituzionali (cooperative e onlus) o informali (Caritas parrocchiali e Centri di Ascolto) diventa davvero questione di stile; sono modalità che dicono e indicano una scelta con cui la Chiesa, la comunità dei credenti decide di essere presente. Certo che se è relativamente semplice accettare che dalla fede nascano o possano nascere le opere, più arduo si rivela il passaggio inverso; passare cioè dalle opere alla fede.

L’incontro si è così dipanato più dal punto di vista riflessivo sul significato delle nostre prassi, piuttosto che sui singoli esempi sui quali tutti lavoriamo con diverse professionalità. Un incontro bello e utile a detta di tutti. Forse anche noi, piccola galassia di associazioni, cooperative, onlus, abbiamo bisogno di momenti comuni di riflessione, di capacità di ritornare alle matrici di fede e di solidarietà ideale che ci hanno visti nascere con tanto entusiasmo e poi magari adeguarci alle logiche del mercato dove sembrano contare gli appalti, i bandi e le opportunità di servizio alle persone molte volte condizionate dalle poche risorse che gli Enti Pubblici mettono sul campo del sociale. La proposta è partita con il piede giusto: ci diamo ora l’appuntamento sabato 7 dicembre, ci guiderà nella seconda Sosta di Ascolto mons. Francesco Zenna, vicario generale della Diocesi: saremo abbastanza vicini al Natale, un motivo in più per dare soste al nostro lavoro, ma anche per farci ‘lavorare’ dentro dalla Parola di Gesù.   (m. c.)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 43 del 17 novembre 2013