Il salmo e il salmista

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Finestra sulla liturgia

Il salmo e il salmista

A conclusione della prima lettura troviamo il salmo responsoriale o graduale. È sempre Parola di Dio: attraverso di esso l’assemblea risponde a quanto ha ascoltato. Sarebbe l’ideale che ci fosse proprio il salmista o cantore del salmo. L’Introduzione alle norme del Lezionario indica più volte che esso dovrebbe essere cantato (n. 20,21 e 22); se però non è possibile, si dia risalto almeno al ritornello. Si suggerisce che tutta l’assemblea canti il ritornello e il solista proclami i versetti; l’intero salmo potrebbe anche essere solennizzato facendolo cantare dal coro (se è presente), ma rimane preferibile che vi sia la partecipazione di tutta l’assemblea. Nelle nostre celebrazioni spesso

chi legge la prima lettura proclama pure il salmo, ma sarebbe opportuno lo facesse un’altra persona. Ecco alcune piccole norme molto utili. Terminata la risposta dell’assemblea (Rendiamo grazie a Dio) possiamo fare tre secondi di pausa, anche cinque. Con voce orante leggiamo\cantiamo bene il ritornello e invitiamo il popolo di Dio a ripeterlo o con un cenno del capo o con la mano destra aperta e invitante alla risposta. La prima volta, e talora pure la seconda, la frase non sarà recepita (nelle messe feriali sono anche molto articolati i ritornelli!): il lettore, dunque, accompagna con la sua voce, più bassa, la risposta, senza coprire l’assemblea. Prima di riprendere il versetto il lettore attende la fine del ritornello per non sovrapporre le parole. Il salmo è Parola di Dio: lo sottolineo ancora perché nell’introduzione al Lezionario è scritto che si devono favorire tutte quelle strade che possano far cogliere il valore profondo di questi elementi liturgici. La catechesi e l’approfondimento, come pure brevissime monizioni, aiutano ad entrare nello spirito orante. I salmi contengono invocazioni d’aiuto, perdono, lode, supplica nel pericolo, ricerca… sono un tesoro prezioso. Anche per il sacerdote che offrirà l’omelia essi sono non solo il raccordo tra le letture ma terreno efficace per la predicazione. Aggiungiamo da ultimo, ma consapevoli di non aver esaurito il tema e invitando i sacerdoti a leggere le premesse dei testi liturgici, che il salmo responsoriale va proclamato dall’ambone. A volte si sente che viene spezzettato a più voci nell’assemblea o letto a strofe dai bambini: le norme al numero 22 sono molto chiare e vale la pena di rispettarle. (3. continua)     (don Nicola Nalin)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 42 del 10 novembre 2013