Don Rino, dieci anni di presenza

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Fornaci di Porto Viro. La comunità in festa attorno al suo pastore

Don Rino, dieci anni di presenza

Una festa calorosa

La data è inusuale (10 anni di presenza a Fornaci) per essere festeggiata ma lo si comprende se riguarda il parroco (o “amministratore parrocchiale”) don Rino De Marchi arrivato a Fornaci dieci anni fa. Don Rino, classe 1926, trevigiano da Resana, sacerdote dal 1954, aveva allora 77 anni e il 13 marzo saranno 88. L’età aveva suscitato qualche perplessità, ma i fatti hanno rivalutato la sua personalità per l’instancabile attività lavorativa come quando è salito su una impalcatura allestita per qualche lavoro nella chiesa, cadendo a terra ma riprendendosi velocemente. Sul piano pastorale è riuscito ad offrire alla comunità la struttura del “Centro

parrocchiale” diventato laboratorio di idee e accoglienza. Per tale circostanza ha voluto essere presente il vescovo Adriano che ha concelebrato con don Rino e con il vicario foraneo don Agostino, la S. Messa prefestiva delle ore 17. Presenti gli assessori Doriano Mancin e Rosita Perazzolo e tante persone, mentre il Coro ha impreziosito la cerimonia con alla tastiera il m° Doriano Barolo. Il vescovo ha commentato: “Don Rino, la tua presenza è una scia di luce per i fedeli”. Al termine i ragazzi hanno offerto un quadro con disegni e “pensierini”. E come sempre il buffet presso il Centro, allestito dal Comitato, ringraziato di cuore da don Rino. (Francesco Ferro)

Foto: Il coro parrocchiale che ha animato la festa del decennale di don Rino a Fornaci.

 

 

Una festa calorosa

Classe 1926 (13 marzo); sacerdote dal 1954 (29 giugno); dal 2003 parroco a Fornaci. Considerata la veneranda età (allora 77 anni, ma non li dimostrava come non dimostra gli 87 oggi) è stato accolto con simpatia e qualche perplessità. Ora si può e si deve dire che ha dimostrato, nonostante gli anni, tanta vitalità lavorativa. Qualche anno fa, si è ripreso subito dalla caduta da un’impalcatura in chiesa. Ora confida: “Da allora non ho più sofferto mal di schiena”. La sua tempra sacerdotale ha fatto presa sui cittadini dando una più consapevole impronta cristiana ad una Comunità in cui, non dimentichiamolo, in anni passati tanti osteggiavano la Chiesa. Ha risolto anche qualche grana amministrativa, tanto da riuscire con la collaborazione di alcune persone a dar vita al “Centro parrocchiale”, diventato laboratorio totale per il quartiere. Il vescovo è arrivato sabato 19 ottobre per onorare don Rino cui la Comunità ha voluto tributare il ringraziamento. Festeggiamenti suggeriti – pare – addirittura dal vescovo e che si sono rivelati una “sorpresa” per don Rino. Alla messa prefestiva, nella chiesa gremita, il vescovo, dopo avergli fatto i comolimenti perché sta diffondendo “una scia di luce”, tra il serio ed il faceto, ha continuato: “Ti aspetti un titolo onorifico? Vuoi che ti porti a Chioggia?”. Al che don Rino: “Sono contento così e se qualche volta sono assente per alcuni giorni, quando arriva il giorno del ritorno mi dico: Finalmente torno a Fornaci”. Ed è scattato l’applauso. Nell’omelia il Vescovo ha illustrato, con l’atteggiamento d’un catechista sulle orme di Papa Francesco, il valore della preghiera richiamando Mosè che pregava con le braccia alzate. E riferendo l’insegnamento della sua catechista quand’era ragazzo: “Ricordati che la preghiera ha queste caratteristiche come l’acronimo ARDO: A. (adorazione), R. (ringraziamento), D. (domandare), O.(offrire)”.

Al termine i ragazzi hanno offerto a don Rino un quadro con i loro disegni e pensierini. Un don Rino commosso ha concluso: “È una festa fantastica per cui ringrazio tutti e specialmente il Comitato parrocchiale”.

Poi, il buffet è stato utile per fraternizzare e rinsaldare i rapporti tra parrocchiani e stimolare alla corresponsabilità. (F. Ferro)

Nella foto, da sx: il cerimoniere Jonatan Bellan, don Rino, il vescovo e don Agostino.

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 41 del 3 novembre 2013