Messico e Burundi. Risonanze dai miei viaggi missionari

Facebooktwitterpinterestmail

Serve di Maria Addolorata. Testimonianza di Sr Umberta Salvadori, madre generale

Messico e Burundi. Risonanze dai miei viaggi missionari

Guarda altre foto sul sito di Nuova Scintilla CLICCANDO QUI!

Da pochi giorni sono rientrata in Italia dopo due mesi esatti di mia permanenza nella nostra missione del Messico e del Burundi. Sono ancora vivi in me i momenti intensi di fraternità, le giornate di spiritualità, la celebrazione della Professione temporanea delle novizie Sonia e Alejandra, i cammini di discernimento vocazionale con le giovani, le voci argentine delle bimbe dell’orfanotrofio, la vitalità delle ragazze universitarie, nonché i volti sereni e gioiosi delle sorelle.

Come in un filmato si susseguono le immagini, i ricordi, le emozioni vissute in tutto questo tempo.

Sessanta giorni da una comunità all’altra ascoltando, riflettendo, pregando e consegnando al Signore le ansie, i problemi, le fatiche e le gioie del quotidiano.

 

La presenza delle nostre sette comunità in Messico ci rende particolarmente partecipi alle iniziative della Chiesa locale soprattutto nei momenti di riflessione e di preghiera per costruire una umanità dove la pace sia via di sviluppo secondo il progetto di Dio. Una realtà ben dissimile è Gitega – Burundi. Essa incide sulla maturazione personale e fa prendere coscienza che il cristiano non può pensare solo al proprio benessere. In estate le città si svuotano e le persone vivono libere da ogni preoccupazione, ma c’è anche chi decide nel suo cuore di dedicare il proprio tempo nel volontariato. È ciò che ho incontrato nella nostra missione in Burundi: amici e conoscenti che continuano periodicamente a offrire le loro capacità professionali per il bene del prossimo. Il progetto della Congregazione, cioè la costruzione del dispensario medico, sta avviandosi alla conclusione. Una realtà tutta destinata ai poveri, ai malati, a coloro che non contano agli occhi dei “grandi”… Manca da ultimare la recinzione muraria, la costruzione della cappella inserita nello spazio destinato a prato verde davanti al dispensario. Stiamo cercando per l’acquisto dell’arredo in loco, per quanto possibile, è un impegno oneroso non meno della costruzione muraria. Poi tutto sarà pronto per dare avvio al servizio sanitario. La presenza della nostra comunità a Bwoga ci rende particolarmente solidali. C’è al mattino una risonanza di preghiera che si eleva a Dio, a mia sorpresa anche dagli operai. Infatti prima di iniziare il lavoro sostano in raccoglimento e invocano dal Signore l’aiuto per tutta la giornata e al termine si raccolgono nuovamente in preghiera e dopo l’appello del capocantiere ritornano nelle loro famiglie.

Un momento particolarmente allegro è stato il primo giorno di scuola. Una frotta di bimbi a non finire! Chi arrivava baldanzoso, chi un po’ timido, chi lacrimava, chi in preda di un attacco di febbre malarica… Una mattinata vivace di canti, di danze a suon di tamburo.

L’organizzazione della scuola prevede la frequenza dei bambini solo nella mattinata, come in tutte le scuole del Burundi, con un’età dai quattro ai sei anni; le Suore somministrano tutti i giorni ai bambini un minimo di alimentazione (un pane e una banana) e due volte alla settimana il pranzo completo, perché sono molto denutriti.

Altri momenti significativi della mia visita a Gitega sono stati il primo l’incontro con due giovani burundesi, Annunziata, un’insegnante della nostra scuola, e Renilde diplomata assistente sociale che hanno espresso la volontà di consacrarsi al Signore, affascinate dal nostro carisma e dal nostro stile di vita. Entreranno a far parte della nostra comunità il 5 ottobre prossimo. Il secondo è stato l’incontro avuto con il Nunzio apostolico del Burundi mons. Franco Coppola. Durante il breve colloquio ho potuto notare il suo apprezzamento per tutti i missionari, per chi si dona per la causa del Vangelo e assume uno stile povero di vita.

Concludo questo scorcio sulla mia esperienza ringraziando le sorelle della comunità per il senso di corresponsabilità con cui portano avanti il progetto della Congregazione; esprimo la mia più viva riconoscenza al nostro vescovo mons. Tessarollo e alla diocesi di Chioggia per la sensibilità e l’aiuto con cui ci hanno accompagnato e ci accompagnano; ai vari gruppi, in special modo al Masci, e a tutti i benefattori per la loro solidarietà. È bello credere che i nostri sforzi di seminare il bene potranno diventare germogli di nuova fioritura di speranza. La nostra missione, vissuta insieme a tutta la comunità diocesana, può essere un cantiere in cui ciascuno si impegna a mettere la sua parte. (Sr Umberta Salvadori)

 

 

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 36 del 29 settembre 2013