Giustizia e diritti

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CARITAS DIOCESANA. Tre proposte di legge di iniziativa popolare

Giustizia e diritti

La Caritas diocesana di Chioggia è impegnata, insieme ad altre organizzazioni, nella raccolta delle firme per la presentazione di tre proposte di legge di iniziativa popolare sulla giustizia e sui diritti. La prima prevede l’introduzione del reato di tortura nel Codice Penale italiano, sopperendo ad una grave lacuna normativa. In Italia infatti, manca il crimine di tortura, nonostante vi sia un obbligo internazionale in tal senso. Il testo scelto è quello codificato nella Convenzione delle Nazioni Unite.

Riteniamo infatti che la proibizione legale della tortura qualifichi un sistema politico come democratico.

 

La seconda per la legalità e il rispetto nelle carceri vuole intervenire in materia dei diritti dei detenuti e di riduzione dell’affollamento penitenziario, rafforzando il concetto di misura cautelare intramuraria (cioè in carcere) come estrema ratio, proponendo modifiche alla legge Cirielli e imponendo una sorta di introduzione di “numero chiuso” sugli ingressi in carcere, affinché nessuno vi entri qualora non ci sia posto, sviluppando sempre più misure alternative alla carcerazione.

Tutto questo insieme alla richiesta di un Garante per i diritti dei detenuti (così come c’è in altri ambiti); proponiamo anche l’abolizione del reato di clandestinità.

La terza proposta vuole apportare modifiche alla legge sulle droghe Fini-Giovanardi: depenalizzazione del consumo e riduzione dell’impatto penale che produce tanta carcerazione inutile nel nostro Paese, superando il paradigma punitivo (Educare, non punire!), diversificando i consumatori di droghe leggere da quelli di sostanze pesanti, diminuendo le pene e (importante!) restituendo centralità ai servizi pubblici sulle tossicodipendenze. Infatti l’aver “carcerizzato” i consumatori di droghe – anche quelle leggere – ha di fatto reso quasi ininfluente il Servizio Tossicodipendenze delle Asl (Sert), dando in consegna alle carceri una massa di persone che nel carcere trovano la loro cronicizzazione.

La raccolta firme può essere fatta nei Comuni di residenza presentandosi all’Ufficio Elettorale con carta d’identità, chiedendo di poter firmare le tre iniziative di legge popolare su carcere, giustizia e diritti.

Possono firmare solo persone fisiche.

La Caritas Diocesana invita le persone e le comunità parrocchiali a far sì che queste tematiche che stanno diventando “quotidianità” nei Centri di Ascolto Caritas possano trovare anche luoghi e spazi di riflessione, all’interno delle nostre comunità parrocchiali. C’è bisogno urgente di coniugare l’emergenza (carceri, immigrazione, lavoro, casa…) con spazi riflessivi dove prendere coscienza del grave disagio che sta attraversando la nostra società e quindi anche le persone che incontriamo nella nostra azione pastorale. Sono a disposizione per ulteriori chiarificazioni sulle tematiche sopra elencate. (don Marino)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 29 del 21 luglio 2013