Lo stemma di padre Lionginas Virbalas

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Nominato vescovo in Lituania. L’elaborazione araldica affidata al “nostro” Aldrighetti

Lo stemma di padre Lionginas Virbalas

Papa Francesco, lo scorso 6 giugno, ha nominato vescovo di Panevèžys (Lituania) il gesuita padre Lionginas Virbalas, finora Rettore del Pontificio Collegio Russo di Santa Teresa del Bambino Gesù a Roma. Il novello presule è nato il 6 luglio 1961 a Biržai, nella diocesi di Panevèžys. Dal 1981 al 1983 ha svolto il servizio militare nell’esercito sovietico. Dopo un periodo trascorso in un Seminario clandestino a causa dell’opposizione delle autorità russe, nel 1989 è entrato nella Compagnia di Gesù, venendo poi ordinato sacerdote il 30 maggio 1991. Dal 1992 al 1994 ha studiato Teologia Spirituale, presso la Pontificia Università Gregoriana, conseguendo la Licenza. Dal 1994 al 1995 è stato assistente del Maestro dei novizi in Austria, frequentando allo stesso tempo i Corsi di Sacra Scrittura presso la Facoltà di Teologia cattolica all’Università di Innsbruck. Nei

due anni successivi ha svolto il ministero pastorale di Rettore della Chiesa dei Gesuiti a Kaunas e di docente di Sacra Scrittura presso la locale Facoltà di Teologia. Dal 1997 al 1998 ha svolto l’ultima tappa di formazione per i Gesuiti a Salamanca (Spagna). È stato quindi inviato a Vilnius, divenendo Rettore della Chiesa di San Casimiro (1997-2005) e Docente di Teologia Spirituale nel Seminario Maggiore (1999-2004). Nel 2003 è stato nominato Consultore della Curia Provinciale dei Gesuiti di Lituania e Direttore di una Casa per Esercizi Spirituali, divenendo poi Segretario generale Aggiunto della Conferenza Episcopale Lituana e il prossimo 10 agosto verrà consacrato vescovo. Lo stemma assunto da mons. Lionginas Virbalas S.J. (vedi foto), partito di rosso e cucito d’azzurro, carica, in decusse, le figure del bordone (bastone del pellegrino), con la caratteristica conchiglia di san Giacomo, segno del nostro pellegrinare nel mondo – con impressa la croce compostelliana – e la lancia di san Longino, che richiama, quest’ultima, il nome del presule. Porta ancora in punta una cinta muraria con la porta aperta, segno di accoglienza e fratellanza, mentre al capo figura l’insegna araldica caratteristica della Compagnia di Gesù, alla quale appartengono papa Francesco e il novello presule, che si compone di un disco fiammeggiante d’oro, che per la scienza araldica prende il nome di “ombra di sole”, caricato dal cristogramma JHS crocettato nella lettera centrale, di rosso, sormontante tre chiodi della passione posti a ventaglio, di nero. Il cristogramma JHS lo troviamo presente, in alcune comunità cristiane, già dall’alto medioevo, raggiungendo la massima diffusione per merito di san Bernardino da Siena nel sec. XIV. In ossequio ad una disposizione di papa Martino V del 1427, verrà poi aggiunta una croce latina alla sommità della lettera centrale H. Ricordiamo, infine, che la blasonatura e l’esegesi sono del nostro collaboratore comm. Giorgio Aldrighetti, mentre l’altro araldista, Enzo Parrino, di Monterotondo (Roma), ha curato l’ideazione, con le perfette miniature dello stemma a colori e a tratto (vedi stemma a colori nel sito www.nuovascintilla.com). (A. G.)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 28 del 14 luglio 2013