Riaffermata la funzione pedagogica della Caritas

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Montesilvano. Convegno delle Caritas Diocesane

Riaffermata la funzione pedagogica della Caritas

È possibile educare se la fede è un dono? Domanda di partenza che il vescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte ha posto all’inizio del Convegno delle Caritas Diocesane, il primo con il nuovo Direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu, lunedì 15 aprile sera all’inizio dei lavori. Domanda apparentemente più in sintonia con un Convegno degli Uffici Catechistici che delle Caritas Diocesane; in realtà alla fede ci si educa mettendo insieme una serie di tasselli che trovano componimento dentro una comunità ecclesiale che della fede prende consapevolezza. Ripensare alla fede dentro itinerari di prossimità di corto e lungo raggio. Una prossimità che richiede da parte di noi credenti una grande capacità di “attenzione”. Il Convegno si è svolto dentro la ricerca di “attenzioni” in quelli che

sembrano essere i vissuti più problematici della nostra Chiesa italiana e della nostra società. Partendo da un lavoro di progettaazione che vede le Caritas dentro i contesti problematici delle nuove solitudini, delle dipendenze, del fenomeno migratorio, dei giovani e delle famiglie, si è tentato di leggere in un primo momento i volti di antiche e nuove povertà, ma ancor di più le risposte che le Caritas – cioè le Chiese locali – stanno elaborando nei territori afferenti. La capacità di innervare Centri di Ascolto (anche con operatori con un minino di specializzazione); i rapporti con gli enti preposti ai servizi socio sanitari, la capacità di leggere come Chiesa l’evolversi delle situazioni … Tutti luoghi fortemente interpellanti. Soprattutto sembra aver preso piede una capacità di lettura dei fenomeni che abbisognano di letture sempre più articolate e differenziate; lo vediamo anche noi nel nostro lavoro, ora che anche nelle nostre parrocchie sta entrando l’idea dei Centri di Ascolto non solo e non più come puri distributori di beni o pagamenti di bollette in arretrato, ma come ‘luoghi di discernimento’ dove la persona è accolta con tutta la sua storia e non solo con il suo bisogno. Fare Centro di Ascolto è fare economia, è cioè ridire i vissuti delle persone dentro coordinate altre e diverse dal semplice bisogno e dalla semplice richiesta di aiuto. L’educazione alla Carità passa dunque attraverso uno stile riflessivo di una comunità che impara a leggere il territorio oltre che la persona. È stata riaffermata la prevalente funzione pedagogica della Caritas. La Caritas cioè ha il compito di suscitare, di incoraggiare la dimensione della carità, individuando forme consone ai luoghi e ai momenti: nascita del volontariato della cooperazione, di nuove strumentazioni con le quali dare risposte alle povertà. In questo senso si riafferma l’importanza dell’impostazione base della Caritas in ogni parrocchia, non perché questa possa far tutto, ma perché possa ritagliarsi quel ruolo di sintesi e di coordinamento. Significativamente dove esiste un tessuto di base di Caritas parrocchiali emergono le risposte più indicative e innovative nei confronti delle povertà.

Il Convegno ha avuto un momento molto bello e significativo nella tavola rotonda del mercoledì pomeriggio: “Una Chiesa povera per i poveri” con la partecipazione del vescovo di Haiti mons. Pierre André Dumas e padre Samir Khalil Samir, profondo conoscitore del mondo arabo. Testimonianze profonde e toccanti che sono andate al cuore di una carità vissuta in terre di confine geografico/ culturali (America Latina e Islam).

Cosa portiamo a casa da un Convegno particolarmente riuscito (non capita sempre…)? Portiamo a casa la consapevolezza che il lavoro iniziato in Diocesi che insiste sulla formazione, sulle Caritas parrocchiali, sui Centri di Ascolto è il lavoro giusto, anche nelle concretizzazioni che stiamo svolgendo con i poveri e i profughi; lo riconoscevano due volontari: Lucia per il Centro di Ascolto e Bruno per il lavoro che da anni svolge con i richiedenti asilo. Il lavoro formativo è poi l’indirizzo che con padre Luca della Comunità Missionaria di Villareggia, anch’egli presente al Convegno, abbiamo messo all’inizio di un cammino di confronto che la Comunità Missionaria e la Caritas Diocesana hanno iniziato in questi mesi.   (M. C.)

Nella foto: i partecipanti della Diocesi di Chioggia al Convegno delle Caritas con mons. Dumas, vescovo di Anse-à-Veau-Miragoâne, Haiti.

 

 

da NUOVA SCINTILLA 17 del 28 aprile 2013