Circa 40 contratti, per cominciare…

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Giovani e disoccupati. Parte il Fondo di Solidarietà per Chioggia, Cavarzere, Cona. Il 4 maggio la Convenzione

Circa 40 contratti, per cominciare…

Sabato 4 maggio, alle ore 11 verrà firmato a Chioggia nella Sala Consigliare, l’ “Accordo/ Convenzione” per dare inizio operativo al Fondo di Solidarietà nel territorio diocesano di Chioggia – Cavarzere e Cona. L’idea, partita nel maggio dello scorso anno vede la collaborazione tra diversi soggetti, istituzionali e non, che intendono così dare un segnale propositivo nei confronti della crisi economica ed occupazionale che sta profondamente segnando, nel nostro territorio, la vita di tante famiglie e persone. Il Fondo di Solidarietà nasce nel 2008 nelle provincie di Padova e Rovigo, comprendendo quindi anche parte della Diocesi di Chioggia afferente al territorio polesano ed ha trovato nella Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo l’ente propulsore e finanziatore, coinvolgendo Comuni, Con.Svi.Po. (Consorzio Sviluppo Provinciale) e altri soggetti.

 

La costruzione della rete nel territorio di Chioggia, Cavarzere e Cona ha richiesto in questi mesi una paziente tessitura tra soggetti che per la prima volta si sperimenteranno in una inedita collaborazione: la Diocesi di Chioggia; il Comitato di gestione del Fondo di Solidarietà; la Provincia di Venezia; la Camera di Commercio di Venezia. A questi soggetti firmatari della Convenzione si sono relazionati altri Enti Istituzionali: le Municipalità prima accennate, il Centro per l’impiego (di competenza provinciale). Inoltre, è importante ricordare una serie di soggetti che hanno contribuito in maniera decisiva alla raccolta della somma necessaria per l’avvio dell’esperienza: alcuni istituti bancari, le parrocchie della Diocesi che nel dicembre 2012 hanno organizzato una colletta per dare liquidità al Fondo e anche alcuni donatori privati che desiderano rimanere anonimi. Caritas Italiana infine ha destinato a questo specifico progetto la somma di 50.000,00 euro dal Fondo 8 x mille a completamento dei primi 50.000,00 raccolti in loco. La firma della Convenzione e l’avvio del Fondo è momento importante anche per il tipo di riflessione che la Diocesi attraverso la Caritas, organismo pastorale della Chiesa locale, ha posto in essere nei vari Tavoli di Coordinamento svoltisi in questi mesi; la riflessione di una Chiesa che propone una modalità di risposta – seppur nell’ordine del “segno” – stimolando ulteriori passi e azioni da parte degli organi competenti. L’operatività non può fermarsi alla quarantina di contratti lavorativi a cui il Fondo potrà dare inizio, ma dovrà allargarsi su ciò che sarà possibile fare insieme – coinvolgendo anche attori al momento non presenti – dopo l’esaurimento delle risorse economiche. E’ la Chiesa che si esprime; è una Chiesa Locale che attraverso nuove strumentazioni e collaborazioni tenta di superare la visione assistenzialistica della carità, dove c’è chi dà e chi riceve, dove permane ancora l’idea che vivere la carità è solo ‘fare del bene’. Una Chiesa che pone la dimensione territoriale come luogo teologico dove esprimere la sua funzione prevalentemente pedagogica, nel mettere in atto luoghi e spazi dove intercettare i vissuti anche drammatici delle famiglie e delle persone. Il lavoro, il futuro, la famiglia … cosa cambierà su questi punti identitari delle persone nel prossimo futuro?

Certo, la Caritas Diocesana non nasconde le difficoltà che permangono anche e forse soprattutto dentro le nostre comunità cristiane; una certa accentuazione del momento celebrativo/liturgico, una fede vissuta un po’ estranea alle sollecitazioni drammatiche che questo tempo ci presenta; forse anche uno scoraggiamento che spesso si pone nella domanda “Cosa possiamo fare?”. A questo stato d’animo che a volte tende alla depressione, si risponde con rinnovati percorsi formativi di educazione alla carità, con la nascita e il sostegno degli strumenti pastorali propri della Caritas: i Centri di Ascolto, la Caritas in ogni parrocchia o/e Zona Pastorale, ecc. Al termine di questa esperienza daremo – anche attraverso “Nuova Scintilla” – rendicontazione globale di come sono stati investiti i 100.000 euro a disposizione, dando anche l’elenco dei soggetti che hanno contribuito al ‘portafoglio’ del Fondo stesso (parrocchie comprese).

Segni, gesti, luoghi, dove declinare la carità. Piccoli ma essenziali passi. (m. c.)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 17 del 28 aprile 2013