Martirio, un fatto di fede

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Martirio, un fatto di fede

Si è celebrata domenica 24 marzo la Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, promossa in occasione dell’anniversario dell’assassinio dell’arcivescovo di San Salvador, mons. Oscar Arnulfo Romero, avvenuta il 24 marzo 1980 durante la celebrazione dell’Eucarestia.

Anche nella nostra diocesi abbiamo celebrato con il Vescovo la veglia di preghiera per i missionari martiri presso la basilica di S. Giacomo a Chioggia venerdì 22 marzo. Questo momento di preghiera e di riflessione ha raccolto di anno in anno sempre più fedeli desiderosi di non dimenticare questi nostri fratelli che ogni anno perdono la loro vita per portare il

vangelo nel mondo. Ricordare i missionari uccisi, insieme all’enorme numero di quanti per la fede hanno subito e subiscono persecuzione fino alla morte, è anche affermare che non c’è credere senza ‘dare la vita’ come Gesù. L’anno della fede ci ripete che essa è autentica se si mostra all’esterno e si spende per gli altri, anche se c’è un prezzo da pagare. Il martirio è un fatto di fede, è cioè mettere la propria vita nelle mani di colui in cui si crede. Non si sceglie di morire solo ‘per una giusta causa’ ma si è disposti a farlo perché Gesù, il nostro maestro, ci ha mostrato con la sua stessa morte che questo può accadere e che siamo chiamati ad amare fino in fondo. (Stefania Daniele)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 13 del 31 marzo 2013