Il giorno del Signore e la celebrazione dei sacramenti

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Finestra sulla liturgia

Il giorno del Signore e la celebrazione dei sacramenti

Sempre nel capitolo 5 della Seconda parte il Sinodo diocesano affronta la questione del precetto domenicale e festivo, ma lo fa liberando questa tradizione dal carattere precettistico e introducendo il concetto di giorno del Signore e della comunità.

“All’interno dell’Anno liturgico accresca la sua rilevanza per la vita del singolo e della comunità il giorno del Signore. Pasqua settimanale, la domenica diventi sempre più il giorno dell’assemblea cristiana, dell’Eucaristia, della missione, della carità, della festa” (n. 205). È una norma che si completa con la successiva: “Sia compito primario del pastore e dei suoi collaboratori «evangelizzare» la domenica, perché diventi sempre più esigenza d’incontro con Cristo e con i fratelli nella fede; per questo si promuova in questo giorno qualche iniziativa di spiritualità, di comunione, di carità e di catechesi” (n. 206). Risulta chiaro lo sforzo di portare le comunità a ritrovare nell’appuntamento settimanale la forma più importante per

definire la propria identità e crescere in essa. La comunità cristiana infatti è convocata dalla Parola, si nutre del Mistero pasquale attualizzato nell’Eucaristia, e nello stesso tempo sperimenta il gusto della fraternità, elabora il discernimento necessario per leggere la storia e animarla evangelicamente, motiva le sue scelte e trova energie nuove per andare anche controcorrente, testimonia la gioia di appartenere al Signore e alla Chiesa. L’eccessiva mobilità, legata al tempo libero o alle esigenze familiari, rende difficile la continuità; proprio per questo va coltivata la qualità delle relazioni, vanno individuate le occasioni più significative per la vita del singolo e della comunità, va ampliato il quadro di riferimento dell’esperienza domenicale. Ci sono esperienze in atto in tal senso: giornata del malato, giornata dell’anziano, giornata della famiglia ecc. Sono iniziative che portano senz’altro a una maggiore partecipazione dei fedeli e che richiamano al significato e al valore della domenica, giorno in cui viene valorizzata la persona e le sue scelte di vita. Tuttavia l’accento va posto sulla presenza di Cristo risorto nella sua Chiesa e nella storia, per cui è il giorno adatto per la celebrazione dei sacramenti.

Per questo il n. 178 del Sinodo afferma: “È auspicabile poter celebrare il Battesimo di più bambini in forma comunitaria durante la Messa e, qualche volta all’anno (…), durante la Messa domenicale d’orario”. E circa la Confermazione: “La celebrazione del sacramento che normalmente viene fissata in giorno festivo e in orario comodo per tutti, sia festosa, ben curata dagli animatori liturgici, partecipata con fede…” (n. 180). Circa la Messa di Prima comunione: “…presieduta dal parroco e partecipata da tutta la comunità, esprima il più possibile, anche attraverso l’introduzione di segni adeguati, il suo carattere ecclesiale. È la comunità che celebra l’Eucaristia chiamata a farsi interprete presso i fanciulli del gesto del Signore Gesù che dona il suo Corpo e il suo Sangue per la loro crescita spirituale” (n. 181). “Si introduca in tutte le parrocchie della diocesi la prassi di celebrare solennemente e comunitariamente” anche “la Prima Confessione, sia per favorire uno specifico cammino di preparazione a questo sacramento, sia per educare la comunità a coglierne il significato e il valore” (n. 188). Anche il Matrimonio “in qualche circostanza dell’anno, come ad esempio nella festa della Santa Famiglia, si può celebrare nell’ambito dell’Eucaristia comunitaria, ad esprimere la rilevanza ecclesiale del sacramento” (n. 197).

Una norma precisa chiede poi che tutti i sacramenti “siano celebrati nella propria chiesa parrocchiale; è la comunità parrocchiale, infatti, che si fa carico dell’autenticità della loro celebrazione attraverso un’adeguata preparazione dei fedeli e che ne viene costantemente arricchita in forza della comunione spirituale che lega i suoi membri” (n. 174). (don Francesco Zenna)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 12 del 24 marzo 2013