Domenica delle Palme

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Domenica delle Palme

Il tempo quaresimale impegna ad una revisione della propria vita spirituale – specialmente per mezzo del sacramento della riconciliazione – per celebrare la Pasqua, centro e culmine del mistero della salvezza, che la Chiesa rivive, con particolari e solenni riti, nel Triduo Pasquale, Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. La Settimana santa ha inizio questa domenica, con l’ingresso festoso di Gesù in Gerusalemme che si ricorda liturgicamente con la processione e benedizione dell’ulivo o delle palme. Di tale benedizione si dispone di notizie certe a partire dal VII secolo in concomitanza con la crescente importanza data a questo rito che da Gerusalemme venne introdotto quasi subito nella liturgia della Siria e dell’Egitto e poi nelle altre comunità cristiane. Questa liturgia prosegue poi con la Messa, dove viene proclamato il brano evangelico della Passione di Gesù, per cui questa domenica si denomina “Domenica delle Palme o di Passione”. Dal “Calendarium Romanum”

apprendiamo, poi, che il Triduo Pasquale del Signore morto, sepolto e risorto – dalla Messa vespertina “nella Cena del Signore” del giovedì santo, alla sera della Domenica di Risurrezione – si pone al culmine dell’anno liturgico, poiché l’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio è stata compiuta da Cristo proprio nel mistero pasquale. Ricordiamo che è d’uso da parte dei fedeli portare a casa i rametti di ulivo benedetti, per conservarli quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti ed amici. In alcuni paesi si usa che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua, mentre in molte zone d’Italia, con le foglie di palma intrecciate vengono realizzate piccole e grandi confezioni addobbate per tale solennità.   (G. Aldrighetti)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 12 del 24 marzo 2013