Festa di don Bosco a Scalon

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La celebrazione con il vescovo Adriano

Festa di don Bosco a Scalon

I salesiani che guidano la parrocchia di Scalon, con il parroco don Agostino, ed il Centro giovanile San Giusto, situato nel territorio di Donada, affidato a don Nicola e suoi collaboratori, hanno avuto la riconferma popolare di aver centrato, e non solo in questa circostanza, la loro “missione” da quando sono stati sollecitati dal vescovo di allora (essendo parroco di Donada don Aldo Marangoni). Missione di coinvolgere tutti i ragazzi ed i giovani delle parrocchie di Contarina e Donada (Porto Viro si costituirà nel 1995). Missione visibilmente e meravigliosamente compiuta allora quando domenica scorsa 3 febbraio (posticipando la ricorrenza liturgica del 31 gennaio) si è festeggiato don Bosco alla presenza del vescovo Adriano. Chiesa stracoma di giovani, ragazzi, fedeli portoviresi durante la santa Messa delle

10.30 concelebrata dal Vescovo, dal parroco e dal direttore del Centro e solennizzata dai canti del folto coro che ha saputo far riflettere davanti alla gigantografia del Santo esposta accanto all’altare (assente il sindaco Gennari influenzato). La festa era stata ben preparata con una serie di appuntamenti come è nello stile salesiano: un triduo di riflessioni e preghiera; impegni per ragazzi tra giochi e messaggi densi di significato morale e spirituale. La mattinata si è conclusa con un “robusto”, come lo ha definito don Agostino, antipasto in Centro offerto a tutti al termine della Messa. E se nel pomeriggio del 3 febbraio si è programmata in Oratorio una tavolata (come nella serata precedente) con pizza e altri invitanti leccornie, nella ex chiesa trasformata in teatro da don Giulio, uno dei primi dinamici direttori del Centro, è andata “in onda” una commedia con la novità che tra il primo e secondo tempo si poteva gustare la cena. E se don Bosco diceva: “Fate quello che piace ai giovani perché essi facciano quel che piace a voi salesiani”, ecco il Vescovo confessare la sua prima sorpresa da ragazzo leggendo il pensiero di san Domenico Savio: “La santità consiste nello stare molto allegri”. Sviluppando poi altre considerazioni come l’evangelico “Lasciate che i fanciulli vengano a me” che lascia trasparire la paternità di Dio fatta propria da don Bosco, ha ampliato la riflessione sul testo liturgico della festività “Rallegratevi” evidenziando come la “gioia” sia stata per don Bosco il punto forte del suo metodo per la trasmissione della Fede. E queste riflessioni sono state il filo conduttore di tutta la giornata.

Francesco Ferro

 

Festa di don Bosco a Scalon di Porto Viro. (foto Guendalina Ferro).

 

 

da NUOVA SCINTILLA 9 del 3 marzo 2013