Prossima la Giornata della Vita Consacrata

Facebooktwitterpinterestmail

Il 2 febbraio alle ore 17 celebrazione del vescovo Adriano in cattedrale con i religiosi e le religiose e con i ministri straordinari dell’eucaristia

Prossima la Giornata della Vita Consacrata

Mentre si conclude la settimana di preghiere per l’unità dei cristiani, viene spontaneo pensare non solo ai denominatori comuni delle Chiese, ma anche a ciò che unisce i vari Istituti di vita consacrata: vivere in sintonia la sequela di Cristo, mettere in comune le esperienze del Vangelo. S. Bernardo scriveva: “Io ammiro tutti gli ordini religiosi. Appartengo a uno di essi con l’osservanza, ma a tutti nella carità (…): il bene spirituale che io non ho, lo ricevo dagli altri” (Apologia a G. di Saint-Thierry).

Anche la vita religiosa evidentemente si arricchisce nel confronto, nello scambio di mutue relazioni, oltre che nella stima reciproca. Alla consapevolezza della propria identità vocazionale va affiancata la

gioiosa capacità di accogliere quella degli altri, perché lo Spirito di Dio è Spirito di unità anche all’interno del mondo dei consacrati. Più che enfatizzare il proprio carisma, converrà allora accentuare i valori comuni della vita consacrata: la povertà, la castità e l’obbedienza; e declinare questi valori sui bisogni della nuova società secolarizzata, complessa, sempre più aperta alle nuove frontiere della tecnologia.

Di fronte alle sfide della complessità si possono immaginare tante strade, comunque le convergenze di solito producono effetti migliori rispetto a quanto non possano le separatezze.

I doni della carità, dell’ascolto, della preghiera – posti a servizio della nuova stagione che stanno vivendo Chiesa e società – potrebbero diventare sempre più fronti comuni, elementi di convergenza, richiamo all’Invisibile; soprattutto per i molti che vivono inebriati e schiavi dell’effimero.

Lo stesso richiamo alla ‘diocesanità’, presente nei programmi pastorali di questi anni, non va percepito dai religiosi come ‘dispersione’ rispetto al carisma del singolo Istituto, ma come recupero del senso della Chiesa locale e della comunione con associazioni e movimenti ecclesiali, in vista di quell’armonia di carismi che sta alla radice dell’esperienza di fede.

Nella diocesi clodiense operano un centinaio di Religiose (8 Istituti) in 15 case distinte, una trentina di Religiosi (6 Istituti) in 7 case, una ventina di membri di 5 Istituti secolari, il monastero di Porto Viro con 16 Clarisse, un’espressione dei Monaci di Città, dell’Ordo Virginum, dei Memores Domini e 40 membri della Comunità di Villaregia: un piccolo esercito convocato all’unità. “Viribus unitis” (con l’unione delle forze) era il nome di una celebre corazzata austriaca – peraltro poco fortunata – della prima guerra mondiale; è diventato slogan per la buona riuscita di ogni impresa, anche di quelle della fede. È slogan che assume chiara visibilità nelle assemblee diocesane e parrocchiali, nella messa del Giovedì Santo. Lo sarà – si spera – anche il prossimo 2 febbraio, Giornata della Vita Consacrata, che avrà il suo momento significativo in cattedrale, nella messa presieduta dal vescovo Adriano – alle ore 17 – con le religiose e i religiosi, in comunione con i ministri straordinari dell’eucaristia e con i fedeli. (G. Marangon)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 4 del 27 gennaio 2013