Benedizione degli agnelli nel giorno di Sant’Agnese

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Benedizione degli agnelli nel giorno di Sant’Agnese

Come da lunga tradizione, lunedì 21 gennaio, in occasione della memoria liturgica di Sant’Agnese, il Papa benedirà, nella cappella Urbano VIII del Palazzo Apostolico Vaticano, due agnelli, la cui lana servirà per confezionare i Pallii dei nuovi Arcivescovi Metropoliti. Il Pallio, insegna liturgica d’onore e di giurisdizione indossata dal Papa e dagli Arcivescovi Metropoliti nelle loro chiese e in quelle delle loro province ecclesiastiche, vuole simboleggiare la pecorella smarrita e ritrovata, portata sulle spalle dal Buon Pastore, e l’Agnello crocifisso per la salvezza dell’umanità. Inizialmente insegna esclusiva del Sommo Pontefice, venne poi accordata dal Santo Padre anche ai Vescovi che avessero ricevuto dalla Sede Apostolica una speciale giurisdizione; nel 513, infatti, Papa Simmaco lo concesse a Cesario, Vescovo di Arles. Il Pallio

reca impresse sei croci di seta nera ed è ornato da tre spille gemmate, chiamate “aciculae”, che anticamente tenevano fermo il paramento sul petto, sul dorso e sulla spalla sinistra e che ricordano la Passione di Cristo. Il Sommo Pontefice benedice poi i nuovi Pallii il 29 giugno, in occasione della Solennità dei santi Pietro e Paolo ap.li. Essi vengono quindi riposti in un’urna di bronzo donata da Benedetto XIV e conservata nella cosiddetta “nicchia dei pallii” presso la “Confessione di San Pietro”, ossia nella nicchia che contiene le reliquie del principe degli apostoli che è sottostante l’altare maggiore della Papale Basilica di San Pietro in Roma. I due agnelli – in genere dono dei religiosi dell’Ordine dei Canonici Regolari Lateranensi, che prestano servizio nella Basilica di Sant’Agnese fuori le Mura – vengono allevati nel Monastero trappista delle Tre Fontane. Dopo la tosatura, saranno le suore del Monastero benedettino di Santa Cecilia in Trastevere a provvedere alla confezione dei Pallii, in sottili bende, larghe dai 4 ai 6 centimetri. La benedizione degli agnelli ha luogo nel giorno in cui si commemora Sant’Agnese – vissuta nel III secolo – per ricordarne la morte cruenta con un colpo di spada alla gola, nel modo in cui si uccidevano gli agnelli, avvenuta nel corso di una terribile persecuzione contro i Cristiani.

Ricordiamo, infine, che sant’Agnese v.m., da tempo immemorabile, è patrona del capitolo cattedrale di Chioggia. Il settantanovesimo vescovo clodiense, mons. Alfredo Magarotto, con decreto in data 11 giugno 1996, nella solennità dei santi Felice e Fortunato Mm., patroni della città e diocesi di Chioggia, ha approvato e promulgato il nuovo Statuto, mentre dal 1985 lo stesso Capitolo ha scelto come compatrono San Pio X. (G. Aldrighetti)

Nella foto: il concittadino Mons. Dino De Antoni, arcivescovo emerito di Gorizia, con il pallio, nel corso di un celebrazione liturgica, nell’arcidiocesi isontina.

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 3 del 20 gennaio 2013