Il profumo del dono

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Pettorazza. 50° di professione religiosa di suor Carmela Filannino, al servizio della nostra diocesi per quasi 40 anni

Il profumo del dono

Domenica 11 novembre 2012, alle ore 10.45, chiesa gremita a Pettorazza Grimani. Nonostante un tempo inclemente, con pioggia e forte vento, in tanti hanno voluto essere presenti per quella significativa ricorrenza che è un 50° di Vita Religiosa. Accompagnata dalle sue consorelle delle comunità di Feltre, Sant’Anna di Chioggia e di Cavarzere, oltre a quelle di Pettorazza, Sr. Carmela con la candela accesa processionalmente attraversando la chiesa si dirigeva all’altare, tra la commozione anche dei suoi familiari e parenti, accorsi numerosi dalla lontana Barletta per farle sentire il calore del loro affetto e la loro gioiosa partecipazione a così singolare tappa. Due bambini della scuola materna le hanno rivolto un primo beneaugurante saluto; il coro composto dai cantori di Pettorazza Grimani e Papafava e dalle Suore, diretto dalla signora Nelly, alla tastiera il giovane Giovanni Tinello, apriva la solenne concelebrazione

presieduta da mons. Giuliano Marangon delegato diocesano per la vita religiosa, unitamente al parroco don Luigi Dalle Nogare, al collaboratore don Sante Compagno, e a mons. Vincenzo Tosello, che fin da piccolo ha ricevuto l’educazione religiosa da Sr. Carmela e consorelle, e dal canossiano p. Angelico Merlin, attuale confessore della comunità religiosa.

Le parti del rito che venivano anche proiettate su di uno schermo, a cura di alcuni “tecnici” dell’immagine, attiravano l’attenzione di tutta l’assemblea che con raccoglimento ed attenzione seguiva il procedere della celebrazione.

 

 

L’omelia di don Giuliano

Il celebrante, all’omelia, prendendo lo spunto dalle letture della domenica, esordiva dicendo che esse “ci aiutano a comprendere meglio il profumo del dono, soprattutto di quei doni avvolti nel riserbo che tanto piacciono al Signore”. Commentando il brano evangelico della povera vedova che fa la sua piccola offerta al tesoro del tempio, metteva anche in risalto come Gesù avesse voluto attirare “l’attenzione sulla fede di questa donna, ponendo il suo gesto come su uno schermo gigante. Lei davvero ama Dio con tutto il cuore, perché non tiene per sé nulla”. E citando Sant’Ambrogio, continuava dicendo: “Nessuno dona di più di chi non tiene nulla per sé… L’incontro con Dio è possibile là dove soprattutto c’è un cuore che ama. La salvezza passa sempre attraverso un cuore semplice e ardente, un cuore disposto a non tenere nulla per sé. Anche San Martino (di cui ricorreva la festa) cominciò a non tenere nulla per sé da quell’incontro con il mendicante alla porta della città di Amiens, che poi decise della sua vita: condivise, donando quella metà del mantello che era di sua proprietà (l’altra metà era dello stato…). Chi segue il Signore impara a donare, sapendo che riceverà cento volte di più”. Il celebrante inoltre osservava che “quando si arriva a celebrare il giubileo di un 50°, viene spontaneo lo sguardo retrospettivo e la tentazione di pensare che, giunti nell’anzianità inoltrata, ormai il meglio della vita sia passato. No! È passato il più, ma non il meglio della vita. Noi crediamo… che il meglio debba ancora venire: “Si direbbe che l’anima dei giusti, come i fiori, emani più profumo versa sera” (M.me de Stael)”. “È vero – continuava -; verso la sera della vita, ogni anima di Dio profuma del buon odore di Cristo. Perciò noi guardiamo avanti e ci domandiamo con coraggio: “Cosa manca ancora per completare il disegno di Dio sulla mia vita? Che cosa debbo dare ancora alla Chiesa santa di Dio? Cosa si aspetta da me il grembo della mia Congregazione?”. Sono domande importanti; domande che nascono dall’umile fiducia nello Sposo celeste, sorgente e profumo di ogni bontà, come ricorda anche Sant’Ambrogio nel trattato sulla Verginità”. “Cara Madre Carmela – concludeva il celebrante – lei ha profuso già 50 anni di servizio nella vigna del Signore; e di questi, 40 nella porzione della Diocesi clodiense: ci rallegriamo con lei; la Diocesi le è molto riconoscente. Ripensando alla donna del Vangelo odierno, comprendiamo che il dono è tanto più profumato, quanto meno una persona tiene per sé. Una religiosa non tiene nulla per sé: non la facoltà di disporre di cose sue, non la facoltà di disporre del proprio corpo, non tiene neppure la facoltà di disporre delle proprie libere scelte. Vi rinuncia per un amore più grande, perciò dona tutto…. Si dice comunemente che “non sa donare chi tarda a donare”, ma presso Dio non è mai troppo tardi per raddoppiare il dono. Dunque, il Signore attende ancora un lungo saldo nel profumo delle virtù, attende anche l’altra metà del mantello di S. Martino”.

 

Il rinnovo dei voti

Dopo l’omelia, il momento molto atteso della rinnovazione della sua professione religiosa. In quella assemblea raccolta e silenziosa, ecco echeggiare, decisa e convinta, solenne e commossa, la sua voce che diceva: “Io Suor Carmela Filannino, rispondendo con piena libertà e consapevolezza alla chiamata misericordiosa di Dio di consacrarmi totalmente a Lui e di seguire più da vicino Gesù Cristo, alla presenza di questa assemblea ecclesiale, rinnovo voto a Dio di castità, di povertà e di obbedienza secondo le Costituzioni della Congregazione delle Suore dell’Immacolata di Santa Chiara”.

Subito dopo, con la benedizione dell’anello, il celebrante glielo consegnava dicendo: “Sposa dell’eterno Re, ecco l’anello che da 50 anni hai custodito e portalo fino alle nozze eterne”. Uno scrosciante applauso sottolineava la commozione del momento, mentre Suor Carmela si infilava al dito quell’anello, segno di fedeltà e di dedizione a servire Dio e i fratelli. Recitato il Credo, intenzioni particolari di preghiera venivano proclamate e poi simbolici doni venivano portati all’altare. Oltre al pane ed il vino, la lampada, il “sì”, fiori, sale ed olio, il cui significato veniva richiamato con una breve didascalia.

Sempre animato dal canto dei due cori uniti insieme, il rito proseguiva poi nel modo consueto fino all’ultima preghiera della Messa.

 

Attestati di riconoscenza

Prendeva quindi la parola il Sindaco del paese dott. Maurizio Tinello che esprimeva le felicitazioni proprie, ma anche di tutta la comunità di Pettorazza: “È un bel momento per il nostro paese, è un giorno di festa…. anche per quello che ha rappresentato per le persone e la comunità di Pettorazza la presenza delle Suore ormai da decenni in questo paese. La vostra, la sua, Suor Carmela, – continuava il Sindaco – è una presenza di fede, è una testimonianza dell’amore cristiano verso tutti quelli che ve lo chiedono, all’interno della comunità in cui vivete. Ne posso essere testimone… La sua presenza, Suor Carmela, e la presenza delle sue Consorelle qui a Pettorazza è molto legata, e da tanto tempo ormai, al servizio che offrite alle famiglie con la Scuola per l’Infanzia, a tutte le famiglie; nessuno resta a casa, per nessun motivo. La Scuola per l’Infanzia, che prosegue negli anni, e vive grazie al vostro spirito di servizio verso la comunità di Pettorazza, rappresenta la prima pietra su cui si fonda questo paese… Vede, Suor Carmela, festeggiare i suoi 50 anni di vita religiosa ci permette oggi di fare proprio una grande festa, fondata su cose buone, su valori importanti, che ci auguriamo ritornino diffusamente ad essere sostegno per la società”.

Poi il dott. Nerio Pellegrini, a nome del Comitato della Scuola materna, ricordando il cinquantesimo di professione religiosa, si poneva quella domanda: Perché si è fatta suora? E si rispondeva: certamente per essere felice. Una scelta, questa, non capita dal mondo di oggi dove l’immagine della donna è così tanto dissacrata. “Farsi suora è trovare il senso, il motivo di vita e di vita riuscita secondo il cuore di Dio. Il mondo ha estremamente bisogno di consacrate come suor Carmela che siano veramente donne, umanamente sane e consapevoli della propria ricca identità… Candido esercito che s’impone al rispetto e all’ammirazione d’ogni anima ben nata, anche di coloro che non hanno la sorte di credere, ma che in fondo al cuore nutrono un culto per tutto ciò che è nobile e grande… La donna, la suora, che è l’espressione più bella dell’affetto, del sentimento, ha sempre profuso in seno alla società tesori di bontà e di amore, perché meglio d’ogni altro suor Carmela nell’accostarsi al santo Altare, come ha fatto 50 anni fa, comprende il linguaggio di quella carità divina che infiamma e dilata il cuore… Perché è l’amore che rende felici e Lui è l’Amore…”

Il parroco poi dava lettura dei vari biglietti augurali pervenuti:

La Madre generale con il Consiglio scriveva: “Ti giungano i nostri più fervidi auguri con l’auspicio di un rinnovato fervore che si tramuti nel dono di ogni giorno a Dio e alla Chiesa. Grate al Signore per averti fatto dono alla nostra Famiglia Religiosa, ti affidiamo alla Vergine Maria perché sia per te guida e modello d’amore incondizionato”.

Il nostro vescovo Adriano: “Non potendo partecipare alla celebrazione del 50° di professione religiosa… assicuro il mio ricordo nella preghiera e il mio ringraziamento per il suo servizio nella Scuola Materna, augurando ogni bene ed invocando la benedizione del Signore su lei e su quanti festeggiano con lei la lieta ricorrenza”.

Mons. Sergio Cuccato faceva pervenire una affettuosa lettera con le più vive congratulazioni e i migliori auguri: “Le persone che l’hanno conosciuta non dimenticano il bene che lei ha fatto; e non solo a loro ma anche alla Diocesi di Chioggia”.

Sua Eccellenza mons. Dino De Antoni, arcivescovo, che ha recentemente terminato il suo ministero episcopale quale Arcivescovo di Gorizia, ricordava “tutto il bene che mi hai fatto nei lunghi anni trascorsi nella Colonia “Stella Maris” che ti ha visto servire il Signore nelle persone dei più piccoli.

Ti ricordo giovane suora, piena di forza e di intensa vita apostolica. Feltre deve molto a te e a tutte voi Suore di S. Chiara. Senza la vostra presenza e senza i vostri sacrifici, ben poco avrebbe potuto fare la Diocesi in quegli anni… Non dimentico neppure gli anni di S. Anna dove, quando venivo a servire quella parrocchia, trovavo sempre fraterna accoglienza.

Mi congratulo con te per i tuoi 50 anni di fedeltà al Signore. Nella vita religiosa infatti si entra per fede, ma si resta perché la fede si tramuta in fedeltà”.

E con la benedizione del nostro vescovo Adriano e dell’arcivescovo Dino, giungeva l’implorata benedizione apostolica di Benedetto XVI.

Il parroco, invitando tutta l’assemblea a mettersi in piedi, dava lettura del telegramma di partecipazione del Santo Padre: “Sua Santità rivolge fervidi auguri alla reverenda suor Carmela Filannino che l’11 novembre 2012 celebra il cinquantesimo anniversario di professione religiosa e mentre auspica ulteriore generosa testimonianza di amore a Dio e al prossimo nella quotidiana corrispondenza allo specifico carisma dell’Istituto Santa Chiara invoca per la materna intercessione della Vergine Santissima una nuova effusione di favori e conforti celesti in pegno dei quali invia di cuore l’implorata benedizione apostolica che estende alle consorelle e alle persone care.

Cardinale Tarcisio Bertone

Segretario di Stato di Sua Santità”

Si passava poi nell’attigua sala parrocchiale, dove Suor Carmela riceveva i saluti e gli auguri di tutti i partecipanti con la degustazione di un gustoso rinfresco, a sottolineare il clima di gioia e di festa.

La festa proseguiva poi nei locali della Scuola Materna dove era stato preparato il pranzo con le consorelle, i parenti ed amici del Comitato della Scuola Materna.

Cordialmente, tanti auguri, Suor Carmela. Ancora per molti anni!

LDN

Nelle foto: la festa con le consorelle, il saluto augurale da parte dei bambini della scuola materna, un momento della concelebrazione, suor Carmela rinnova i voti, il coro e i parenti di suor Carmela.

 

 

da NUOVA SCINTILLA 43 del 18 novembre 2012