Il canto del celebrante nella celebrazione eucaristica

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Il canto del celebrante nella celebrazione eucaristica

L’Istruzione sulla musica sacra liturgica (1967) afferma: “L’azione liturgica riveste una riforma più nobile quando è celebrata in canto… in questa forma, la preghiera acquista un’espressione più gioiosa… gli uomini si innalzano più facilmente alle cose celesti… e tutta la celebrazione più chiaramente prefigura la liturgia che si svolge nella Gerusalemme celeste” (5).

È noto come la Costituzione SC dedichi un capitolo alla musica e al canto nella celebrazione. La Liturgia è di natura “dialogica”, lo afferma chiaramente la SC al n° 33: “nella liturgia… Dio paria al suo popolo e Cristo annuncia il suo Vangelo; il popolo a sua volta risponde a Dio con il canto e la preghiera”. La Parola di Dio sarà tanto più viva ed efficace se sarà rivestita di qualità artistica; e il canto del celebrante e dei ministri è finalizzato a questo scopo. Di qui l’impegno

di promuovere e qualificare il canto dei ministri in dialogo con l’assemblea. La SC, art. 14, tra l’altro dice “per tutto questo … è necessario assolutamente dare il primo posto alla formazione del clero”. Il m° A. Voltolina nel suo libro già citato, ha uno stupendo articolo che porta come titolo: il Celebrante, il primo cantore. Mi permetto di riportarne qualche frase; così egli scrive: “La Chiesa sembra pretendere dai suoi sacerdoti che essi sappiano cantare. Non è che pretenda dai celebranti arzigogolate fioriture melodiche o passi di bravura degni di un’opera lirica. I canti destinati al celebrante sono sicuramente approcciabili anche da coloro che hanno doti canore mediocri. Se domanda all’inizio un po’ di fatica, questa la si fa una volta sola perché, scelta una melodia, questa può essere usata per buona parte dell’anno liturgico, dovendovi adattare solamente il testo proposto dal Messale secondo le necessità e il tempo liturgico”.

Da tempo l’Ufficio Liturgico Nazionale ha stampato un volumetto su: “Melodie per il rito della Messa” corredato da una musicassetta. Ma che ne è stato di tutto questo materiale? Alla fine del Messale si possono pure trovare tutte le melodie per le celebrazione. Da ultimo vorrei sottolineare la parte più lirica della preghiera eucaristica, il Prefazio, che raggiunge vette di vera arte, pur nella sua semplicità. Il canto di questo brano, come di tutta la Preghiera Eucaristica (scrive ancora il m° Voltolina) attirerebbe sicuramente l’attenzione dei fedeli in misura maggiore rispetto ad una mera recitazione, talora affrettata. Aggiunge mons. Marco Frisina: “Nel Prefazio il celebrante si prende per mano tutta la Chiesa e la porta sulla soglia del Paradiso, la conduce lì, apre la porta e dice assieme agli angeli: cantiamo”.   (r.m.)

 

 

 da NUOVA SCINTILLA 39 del 21 ottobre 2012