Tra il gioco e …i matti che tornano a casa

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Caritas. Giornate di formazione a Rosolina per i volontari

Tra il gioco e …i matti che tornano a casa

Partiamo con due problematiche “toste”, di quelle che normalmente quando capitano alle porte delle nostre chiese e canoniche diciamo “non so proprio cosa fare…”. Chi tra gli operatori dei Centri di Ascolto Caritas non si è sentito fare la richiesta di un ‘aiuto’ per riuscire a ripianare una situazione economica disastrata o barcollante a causa del gioco diventato ormai ‘vizio’ e stile di vita distruttivo? Magari ti dicono che ancora a casa non sanno nulla, che la moglie è all’oscuro e poi si viene a sapere che non bastano i mille euro per ripianare il debito. Mille euro sono sufficienti per tentare ancora la sorte e quindi (siccome il caso non ha memoria e non vale il calcolo delle probabilità) per affossarsi ancor di più nel gioco compulsivo. È

vero: a volte non sappiamo cosa fare; iniziamo allora a parlarne, a capire i segnali di chi vive la dipendenza da gioco o da giochi. Le Unità Sanitarie Locali che afferiscono al nostro territorio diocesano si sono dotate di personale e strumenti per affrontare il problema, ma non tutti si rivolgono spontaneamente ai Sert (servizio tossicodipendenze), anche qui c’è bisogno di instaurare una relazione, di costruire percorsi di accompagnamento ai servizi territoriali. Per questo la Caritas Diocesana ritiene importante proporre nella prima giornata di studio e di formazione per gli operatori dei Centri di Ascolto Caritas presenti nel territorio diocesano (ancora pochi per la verità di fronte alle richieste che pervengono), uno spazio di conoscenza di come oggi si presenta il fenomeno del gioco compulsivo. Rimandando ad una trattazione più ‘sanitaria’ in un secondo matti 2momento, la prima sessione della giornata di studio sarà dedicata ad uno sguardo globale al fenomeno gioco e al suo aumento esponenziale in questo tempo di crisi economica. Ci aiuterà in questo il ten. col. Andrea Firrincieli del Comando Provinciale CC di Rovigo.

La seconda sessione (inizio ore 14) tratterà invece un’altra emergenza che si sta profilando all’orizzonte delle nostre comunità e del nostro territorio: la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (conosciuti come manicomi criminali) e l’inserimento delle persone prima ospiti in queste strutture in altri spazi che dovranno essere predisposti dai Servizi sanitari territoriali. Il disagio mentale (che affronteremo anche a novembre accentuando il ruolo della famiglia) da qualche anno è diventato una costante di drammi e situazioni che coinvolgono parrocchie e famiglie: ora con la chiusura definitiva degli OPG che avverrà il 31 marzo 2013, la situazione potrebbe anche peggiorare. Ci aiuterà a capire il problema e a coglierne le valenze di impegno come comunità cristiana e civile la dott.ssa Marisa Marcato, Direttore di Psichiatria dell’Azienda Sanitaria Asl 14.

Il momento formativo che comprenderà le due sessioni sul gioco e sulla chiusura OPG si svolgerà a Rosolina: saremo ospiti della parrocchia e della Caritas parrocchiale che organizzerà la giornata anche nella offerta tra una sessione e l’altra di un momento di pausa e di ristoro (buffet). Ci diamo l’appuntamento quindi per domenica 7 ottobre alle ore 10 per la prima sessione e alle 14 per la seconda sessione, presso la Parrocchia di Rosolina (Centro Sociale). Le proposte si configurano come impegnative, ma le riteniamo necessarie e non più rimandabili per una qualificazione del nostro ascolto attivo e partecipe che è il primo passo per fare bene la carità. Sarà questa la caratterizzazione che la Caritas Diocesana darà nell’anno pastorale appena iniziato, inserendosi con attività e iniziative che, distribuite nel tempo e in varie zone del nostro territorio, avranno il compito di sviluppare la dimensione della carità come costitutiva del nostro essere credenti. (Marino Callegari)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 36 del 30 settembre 2012