Ho creduto, ho parlato

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Ottobre missionario 2012

Ho creduto, ho parlato

Cos’è l’ottobre missionario?

Nel 1926, l’Opera della Propagazione della Fede propose a Papa Pio XI di indire una giornata annuale in favore dell’attività missionaria della Chiesa universale. La richiesta venne accolta con favore e l’anno successivo (1927) fu celebrata la prima “Giornata Missionaria Mondiale per la propagazione della fede”, stabilendo che ciò avvenisse ogni penultima domenica di ottobre.

La celebrazione annuale della Giornata Missionaria Mondiale è un’importante occasione per riportare l’attenzione sui numerosi bisogni materiali delle cosiddette Chiese di missione e richiamare la responsabilità di ognuno in proposito: “La raccolta dei fondi è parte integrante di una buona animazione missionaria”, recita un documento delle Pontificie Opere Missionarie.

 

La comunione

L’impegno solidale trae ispirazione dal comandamento dell’Amore e trova il suo modello nelle prime comunità cristiane, animate da un profondo spirito di comunione. “La colletta, che nella Giornata Missionaria Mondiale viene fatta in tutte le parrocchie, sia segno di comunione e di sollecitudine vicendevole tra le Chiese” (Benedetto XVI).

L’universalità

Se in origine l’esiguo numero di cristiani rendeva più facile dare risposte adeguate alle necessità di ciascuno, oggi che il messaggio di Cristo si è diffuso nei cinque continenti, il compito diventa più impegnativo. Alle Pontificie Opere Missionarie è chiesto di assicurare che tutte le comunità, soprattutto le più piccole, povere e lontane, possano ricevere gli aiuti di cui hanno bisogno. La dimensione universale è una caratteristica fondamentale della Chiesa. Per questo, le offerte pervenute vanno a confluire nel cosiddetto Fondo Universale di Solidarietà e vengono poi adeguatamente ripartire trae le giovani Chiese di missione, secondo i bisogni di ciascuna.

L’evangelizzazione

Le Pontificie Opere Missionarie si distinguono perché impiegano le somme raccolte ogni anno prima di tutto a sostegno dell’evangelizzazione, nel rispetto di quella che è la finalità della Chiesa: annunciare il Vangelo a chi non lo conosce ancora. L’aiuto materiale, che si concretizza nella realizzazione di progetti a carattere sociale, ad esempio nei campi della sanità e dell’istruzione, tiene conto di questa priorità, come ricorda l’enciclica “Redemptoris missio”: “Il miglior servizio al fratello è l’evangelizzazione, che lo dispone a realizzarsi come figlio di Dio, lo libera dalle ingiustizie e lo promuove integralmente” ( RMi 58 ).

Fondo Universale di Solidarietà

Il Fondo Universale di Solidarietà delle Pontificie Opere Missionarie è la somma totale di tutte le offerte ricevute durante l’anno dai fedeli dei vari Paesi del mondo, destinate alle Chiese:

• di nuova o recente costituzione, per agevolarne il primo sviluppo;

• prive di una piena autonomia finanziaria;

• in situazioni di emergenza, dovute a guerre, carestie o calamità naturali.

Criteri d’intervento

La priorità è per le attuali 1.084 cosiddette “Chiese di missione” che dipendono direttamente dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Si dà inoltre spazio ad altre importanti necessità delle diverse Chiese nel mondo.

Modalità d’intervento

Per rispondere alle esigenze primarie dell’evangelizzazione, senza trascurare la promozione umana e lo sviluppo, le Pontificie Opere Missionarie si impegnano a:

• sostenere gli studi di seminaristi, sacerdoti, religiosi, suore e catechisti laici;

• costruire e mantenere seminari, cappelle e aule per la catechesi e le attività pastorali;

• assicurare assistenza sanitaria, educazione scolastica e formazione cristiana ai bambini;

• sovvenzionare radio, televisioni e stampa cattolica locali;

• fornire mezzi di locomozione ai missionari, ai sacerdoti, ai religiosi, alle suore e ai catechisti locali.

 

 

da NUOVA SCINTILLA 36 del 30 settembre 2012