Accompagnare alla comprensione del rito

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Incontro della Commissione per la formazione liturgico-musicale

Accompagnare alla comprensione del rito

Convocato dal vicario generale della diocesi, mons. Francesco Zenna, si è tenuto lo scorso 23 maggio, presso la sede del seminario diocesano, un incontro della rinnovata Commissione per la Formazione Liturgico-musicale.

Vi hanno preso parte, oltre allo stesso vicario generale, don Alfonso Boscolo, in qualità di presidente, don Nicola Nalin (vice presidente), don Cesare Mucciardi (Ministri della Comunione e Cerimoniere), don Damiano Vianello (incaricato per le celebrazioni del Vescovo), i Maestri Graziano Nicolasi e Alberto Voltolina (Musica sacra). L’occasione è stata utile per una prima conoscenza tra i vari componenti sui temi di loro competenza al fine di focalizzare il punto della situazione in diocesi, ed è, in qualche modo, stata sollecitata da uno stato di fatto che, in più di qualche occasione e anche tramite questo giornale, ha fatto prendere carta e penna a qualcuno per segnalare incongruenze e approssimazione di talune celebrazioni, anche importanti, tenutesi nel territorio diocesano.

 

E’ apparso subito chiaro a tutti che il contesto nel quale si troverà a operare la Commissione si presenta alquanto impervio. Dato che l’organizzazione e la prassi liturgica nelle varie parrocchie è appannaggio quasi esclusivo dei singoli sacerdoti, è precipuamente a loro che saranno rivolti, almeno in una prima fase, gli sforzi formativi e di “aggiornamento” formulati in seno alla Commissione.

Cosa non facile da proporre e, tantomeno, da mettere in atto; un po’ per la difficoltà di dover scardinare delle cattive abitudini e omissioni consolidatesi nel tempo e conseguenti ad una mancata formazione periodica sui temi della liturgia protrattasi per troppi anni, un po’ per la presunzione degli stessi parroci di “non aver niente da imparare” in questo campo, e della conseguente mancanza di disponibilità ad accettare e mettere in pratica norme e consigli che, si badi bene, non sono frutto della convinzione personale dei singoli membri della Commissione, ma prescrizioni univoche del Magistero della Chiesa. La soggiacente convinzione che non si tratti in fondo di cose di grande importanza, ha fatto sì che le odierne celebrazioni differiscano alquanto tra parrocchia e parrocchia e, talvolta, anche nel contesto della stessa chiesa, a seconda del celebrante o, più semplicemente, dell’orario della messa. Eppure, ci ricorda la Costituzione Conciliare “Sacrosanctum Concilium” di cui ricorrono in questi giorni i 50 anni dalla promulgazione, “mediante la liturgia, e specialmente nel divino sacrificio dell’eucaristia, si attua il mistero della nostra redenzione, e ciò contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della Chiesa”.

Le proposte scaturite da questo primo, fruttuoso incontro, sono molteplici. Innanzitutto si è convenuto sul fatto che porre dei “dictat”, in questo campo, sarebbe alquanto controproducente, se non addirittura nocivo. Vi è semmai la necessità di accompagnare i sacerdoti, e gli altri operatori liturgici (ministri di vario grado, lettori, cantori, direttori di coro, organisti, sacristi…) ad una vera comprensione dell’importanza dei vari segni e gesti (nonché testi, paramenti, arredi, musiche e canti) che compongono il rito, poiché solo da una profonda assimilazione ed interiorizzazione del significato di questi vi può poi essere una “messa in pratica” meditata e convinta.

Il prossimo anno liturgico, Anno della Fede, vedrà quindi, tra le varie iniziative, anche quella di un cammino formativo che accompagnerà sacerdoti ed operatori ad un fede vissuta, e di conseguenza espressa attraverso la liturgia, con incontri che, è stato ventilato, potrebbero trovare posto convenientemente in seno ai periodici ritiri spirituali. Pretesto per una comprensione attiva delle norme liturgiche, sarà la recente promulgazione, da parte dell’Ufficio Liturgico Nazionale, del Nuovo Rito delle Esequie, lo studio delle varie parti del quale potrà proficuamente essere fonte di spunti per correzioni ed osservazioni sulle nostre quotidiane celebrazioni. Parte importante sarà anche dedicata alla musica liturgica, mediante un calendario di incontri (ai quali gli operatori a ciò preposti saranno sollecitati a partecipare) inerenti la conoscenza dei principali documenti magisteriali, la corretta esecuzione in canto delle varie parti della Messa, i ruoli dei vari “attori” della liturgia, i repertori (gregoriano, classico – polifonico, popolare, giovanile…) e l’uso degli strumenti musicali durante le funzioni. (A. Voltolina)

 

 

 

da NUOVA SCINTILLA 24 del 17 giugno 2012