Il cammino del catecumenato

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Il cammino del catecumenato

L’iniziazione alla vita cristiana, anche da adulti

Negli ultimi anni sta aumentando il numero degli adulti che si avvicinano alla Chiesa e chiedono il Battesimo. Cresce anche il numero di ragazzi non battezzati che chiedono di diventare cristiani. Coloro che chiedono il battesimo si trovano in situazioni molto diverse e con motivazioni molto differenti: c’è chi appartiene a popoli, culture, religioni diverse e in seguito ad una sempre maggiore integrazione scopre il messaggio del Vangelo; tra i nostri connazionali c’è chi, non essendo stato battezzato né avendo ricevuto un’educazione cristiana, cerca una risposta alle domande di senso e ai problemi della propria vita e intuisce di poterla trovare in Cristo. Per tutti è importante l’incontro con un cristiano che sappia ascoltare, accogliere, partecipare alle varie situazioni di vita e attendere con pazienza e discrezione. L’importanza della scelta catecumenale, prima ancora che

per il numero degli adulti e dei giovani coinvolti, ha valore per la sua funzione educativa nella pastorale e per il futuro della Chiesa. Il catecumenato degli adulti, infatti, costituisce il modello di ogni processo d’iniziazione cristiana. La scelta del catecumenato costituisce quindi una singolare opportunità per il rinnovamento delle nostre comunità cristiane in senso missionario. Nello stesso tempo i nuovi credenti sono il segno della freschezza sempre nuova del Vangelo, sia per la parrocchia sia per coloro che non credono.

 

Il ruolo della comunità

La testimonianza di fede coerente e operosa dei credenti, l’impegno per la giustizia e il rispetto della dignità di ogni persona umana, l’esperienza di carità di una famiglia, di un gruppo ecclesiale, di una comunità, del volontariato, di un ambiente permeato d’ispirazione cristiana costituiscono spesso un forte richiamo alla verità di Cristo. Quali che siano i motivi che conducono a chiedere il battesimo, dobbiamo sempre mostrare un atteggiamento di grande apertura e disponibilità. I primi contatti possono essere decisivi per permettere di iniziare il cammino: è essenziale innanzitutto far sentire il calore della comunità cristiana, l’ascolto e il dialogo sulle motivazioni della richiesta; parlare con chi eventualmente accompagna la persona che fa la richiesta per favorire la conoscenza e il dialogo. Fin dall’inizio è importante mettere al centro dell’attenzione e dei colloqui non gli aspetti organizzativi del percorso, ma la persona che si ha di fronte e il suo incontro con Cristo. È necessario un tempo dedicato alla conoscenza reciproca, prima di poter iniziare un cammino sistematico. Il catecumenato è un progressivo incontro e inserimento nella comunità cristiana. È quindi fondamentale che la comunità sia responsabilmente coinvolta fin dall’inizio in modo da sostenere, lungo tutto l’itinerario, il catecumeno, gli accompagnatori e i catechisti. I compiti di questo gruppo catecumenale sono: trasmettere la fede cristiana al candidato, guidarlo e sostenerlo nel cammino di conversione e approfondimento; essere testimone della vita cristiana quotidiana accompagnando il catecumeno con grande amicizia e rispetto; introdurre il catecumeno nella realtà parrocchiale; sensibilizzare la comunità a farsi responsabile e vicina al cammino del catecumeno riscoprendo la sua stessa fede battesimale.

 

Le tappe del cammino

Il cammino catecumenale, così come lo suggerisce il RICA (Rito d’Iniziazione Cristiana degli Adulti), prevede delle tappe ben precise. Evangelizzazione (pre-catecumenato): è richiesta l’iscrizione al Catecumenato e si è accolti in Comunità. È un momento molto importante perché si cerca di arrivare a una scelta più sicura, dopo aver verificato le proprie motivazioni iniziali. Catecumenato: prevede il rito di ammissione al Catecumenato in parrocchia. Si approfondiscono nella Bibbia i momenti più importanti della storia della salvezza e si comprende il Credo. In questa fase ci s’inserisce in alcune esperienze della parrocchia e si cerca di cambiare la propria vita per mettere in pratica il Vangelo. In preparazione alla celebrazione dei Sacramenti (Battesimo, Cresima, Eucaristia) si affronta il periodo quaresimale dell’Illuminazione. Il mercoledì delle Ceneri in cattedrale si celebra il Rito dell’iscrizione del nome e nelle domeniche di Quaresima i riti degli scrutini, in parrocchia. Per gli Eletti (i Catecumeni che stanno percorrendo il tempo dell’Illuminazione), quella che viene chiamata “Ultima Quaresima” assume un particolare significato poiché è il periodo che rinforza la loro preparazione spirituale prima di ricevere i Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana. Con l’elezione ha inizio il tempo della purificazione e illuminazione. Di norma esso coincide con la Quaresima e termina con la Veglia pasquale. Insieme alla partecipazione alla liturgia della messa domenicale, in questo tempo sono previsti specifici riti: gli Scrutini. Gli Scrutini hanno una grande importanza nella formazione spirituale. Tendono, infatti, a purificare la mente e il cuore, a fortificare contro le tentazioni, a rettificare le intenzioni e a stimolare la volontà verso una più intima adesione a Cristo e verso un sempre più fermo catecumenato IMG_6971impegno nell’amore di Dio. Gli scrutini, celebrati nella III, IV, V domenica di Quaresima, illuminano gli eletti sul mistero del peccato e sul significato dell’azione redentrice di Cristo, presentato come acqua viva nel Vangelo della Samaritana, come luce nel Vangelo del cieco nato, come risurrezione e vita nel Vangelo della risurrezione di Lazzaro (letture del ciclo “A”). Dal primo all’ultimo scrutinio ci deve essere un progresso nella conoscenza del peccato e nel desiderio della Salvezza. Gli scrutini si concludono con il rito dell’esorcismo che libera gli Eletti dalle conseguenze del peccato e dall’influsso diabolico e li rinforza nel loro cammino spirituale. Gli scrutini sono celebrati dal parroco che presiede la comunità, perché dalla liturgia degli scrutini anche i fedeli ricavino profitto e nelle orazioni intercedano per gli eletti (cfr. RICA, nn. 21-26).

 

Celebrazione e Mistagogia

Questo intenso periodo si conclude in Cattedrale la notte di Pasqua con la Celebrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana. La Veglia Pasquale è il cuore dell’Anno liturgico dei cristiani, è la grande celebrazione che attualizza tutta la storia della salvezza, culminante nella Risurrezione di Cristo. Essa porta anche a termine il cammino dei catecumeni con la celebrazione dei Sacramenti: Battesimo, Cresima, Eucaristia. Mistagogia: è ormai il momento di vivere da cristiano impegnato nella Chiesa. La comunità cristiana, insieme con i neofiti, prosegue il suo cammino nella meditazione del Vangelo, nella partecipazione all’Eucaristia e nell’esercizio della carità, cogliendo sempre meglio la profondità del mistero pasquale e traducendolo sempre più nella pratica della vita. Questo è l’ultimo tempo dell’iniziazione, cioè il tempo della mistagogia dei “neofiti” durante il quale si vive maggiormente l’esperienza comunitaria inserendosi nella vita parrocchiale, si approfondiscono i sacramenti ricevuti e si comprendono gli altri sacramenti, soprattutto quello della riconciliazione. Ancora una volta è indispensabile la presenza attiva della Comunità parrocchiale. Come ben s’intende, questo è un percorso impegnativo che porta beneficio non solo al catecumeno, ma anche a tutti coloro che, a vario titolo, incrociano questo cammino. È lo Spirito che ancora una volta agisce nella Chiesa: accogliamolo. (Graziella e Roberto)

 

 

 

La notte di Pasqua, in cattedrale a Chioggia

Ricchezze di una Veglia

È la notte di Pasqua. Ci prepariamo nel cortile del centro parrocchiale della Cattedrale dove, sotto una pioggia leggera, inizia la grande Veglia Pasquale. Tanti piccoli ceri attingono la nuova luce dal Cero pasquale e i fedeli, in processione, arrivano con il vescovo all’ingresso della cattedrale che pian piano s’illumina. Ogni anno la Veglia Pasquale, con i suoi gesti e i suoi simboli, ci mette in contatto con la storia della Salvezza, ma questa volta assume un significato ancora più intenso perché, proprio questa notte, un giovane catecumeno diventerà cristiano, assieme a una bambina della parrocchia della Cattedrale e a quattro bambini nigeriani. Ad arricchire l’evento ci sono anche due giovani che saranno cresimati. Viviamo intensamente la liturgia della Parola che ci fa percorrere i passi della nostra Salvezza. I bambini presenti, ogni tanto, si fanno sentire, ma questo

rende ancora più vivo e familiare il clima di gioia che si è creato. Terminata l’omelia, inizia la liturgia battesimale. Il catecumeno e i bambini vengono battezzati. A loro viene fatta indossare la veste bianca come segno di essere diventate catecumenato IMG_6975nuove creature. Al neofita, appena battezzato, è consegnata la candela accesa dal Cero pasquale: Marco, ora, ha l’impegno di camminare come figlio della Luce verso l’incontro con il Signore. Marco, Carlo e Angela, poi, ricevono il sacramento della Confermazione. Finalmente, ecco il culmine della vita cristiana: la partecipazione al Corpo di Cristo nella Comunione. La benedizione finale ci invita tutti a proseguire la Pasqua nella nostra vita, sempre. Infine, ci ritroviamo per fare un po’ di festa attorno ai nuovi battezzati e cresimati. È con noi anche il vescovo, un amico tra amici, pronto a incoraggiare e sostenere. Per Marco, poi, c’è un nuovo appuntamento: la celebrazione eucaristica nella basilica di Aquileia a conclusione del convegno “Aquileia2”, nella domenica in Albis, per deporre, assieme ad altri venti neofiti delle diocesi trivenete, la veste bianca, iniziando il suo cammino mistagogico. In particolare a Marco rivolgiamo il nostro augurio perché sappia vivere pienamente le promesse battesimali e il nostro ringraziamento per averci provocato con la sua scelta di farsi cristiano. (Graziella e Roberto)

 

 

“Dio mi ha accolto”

Quando, anni fa, ho iniziato a pensare seriamente di farmi cristiano, non immaginavo che il cammino sarebbe stato così bello e impegnativo. In questi due anni circa alla ricerca della fede ho scoperto la bellezza della bontà, dell’onestà e del rispetto verso il prossimo. È stato un periodo molto intenso di emozioni che ha raggiunto il suo apice alla Veglia di Pasqua quando sono entrato a far parte della comunità cristiana a tutti gli effetti ricevendo i sacramenti del Battesimo, Cresima ed Eucaristia, in una solenne liturgia concelebrata da alcuni sacerdoti e dal vescovo della mia diocesi. La domenica in Albis ho partecipato ad Aquileia alla Messa presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco e concelebrata da tutti i vescovi e da molti sacerdoti del Triveneto e, in ricordo delle antiche liturgie, insieme ad altri neofiti ho deposto la veste bianca consegnatami nella Veglia Pasquale dopo il Battesimo. È stato un evento straordinario, il primo di questi ultimi anni. Mi sono sentito parte della Chiesa, mi è sembrato che il Signore volesse festeggiare con tutta la comunità, sacerdoti, vescovi e cardinale il mio ingresso nel “mondo di Dio”. Un ringraziamento speciale a tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo percorso alla ricerca di Dio: don Angelo, don Danilo, il vescovo Adriano, i catechisti Roberto e Graziella affiancati da Silvia e Pierangelo. Grazie a tutti, ma soprattutto grazie a Dio per avermi accolto. (Marco Famulari)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 17 del 29 aprile 2012