“Tutta sua”

Facebooktwitterpinterestmail

Speciale INCONTRA VOCAZIONI

La testimonianza di Sr. Ada Nelly, consacrata tra le Serve Maria Addolorata di Chioggia

“Tutta sua”

Mi è stato chiesto di condividere per iscritto la mia risposta all’Amore. Cerco di farlo, anche se le parole riescono ad esprimere poco l’esperienza del mio rapporto col Signore.

Sono una suora Serva di Maria Addolorata. La mia chiamata alla vita religiosa è avvenuta in modo molto ordinario, non ho avuto una conversione straordinaria e nemmeno ho vissuto una vita esemplare prima che la chiamata arrivasse. Ero una comune ragazza che frequentava la chiesa.

Ma un sogno si è insediato in me ancora bambina, all’età di sette anni, quando per la prima volta conobbi due suore. Il loro modo di vestire ha suscitato la domanda in me del perché vestire così? L’ho chiesto a mio papà, la sua risposta è stata: “Significa che tutta la loro persona è donata a Dio e Dio può operare attraverso loro”. In quell’anno feci la mia prima comunione e ho chiesto a Gesù, nella mia ingenuità, che mi facesse sua per sempre. Col passare degli anni, soprattutto nell’adolescenza, ho cercato di allontanare da me un tale pensiero.

 

Comunque a 16 anni, il sogno di essere tutta per Gesù e per i poveri è ritornato a me con grande forza, quando lessi una piccola biografia di santa Teresa del Bambino Gesù e del Santo Volto e vidi, in televisione, un servizio su madre Teresa di Calcutta, ancora in vita. Volevo una vita così piena di significato.

Avevo da poco cominciato un rapporto con un ragazzo del gruppo parrocchiale e compagno di scuola, ma non potevo più sognarmi felicemente sposata, pur volendogli bene. Ho condiviso con lui questa inquietudine che apriva una breccia nel mio cuore, lui mi ha detto che nel momento in cui fossi stata sicura di quel che volevo, lui avrebbe rispettato la mia decisione; ma la scelta tra lui e Gesù era difficile, per cui il Signore ha deciso di darmi una mano, e per motivi di studio lui ha dovuto trasferirsi a un’altra città. Così, dopo questo periodo di silenzio affettivo, ho potuto discernere meglio la mia vocazione grazie anche all’aiuto delle suore Serve di Maria che conoscevo da due anni.

Al suo ritorno ho manifestato la mia scelta per Gesù e la sua riposta fu: “Contro Lui non si può competere”, e il suo abbraccio fraterno mi ha animato a proseguire in questa decisione.

Che devo dire? Il mio sì, da allora, devo ripeterlo giorno dopo giorno. Quello dei 17 anni è stato solo un primo sì, ma se non lo ripeto ogni giorno, soprattutto quando non capisco quello che mi chiede, a niente varrebbe il primo sì. Il mio sogno continua ad essere quello di essere tutta sua: possibilità e debolezze, pregi e limiti, gioie e dolori, e Maria è il mio modello. Nel mio cammino si sono presentate, e si presentano ancora, voci che mi suggeriscono che il mio sogno è ridicolo, cose d’altri secoli; ma la mia fiducia in Lui non viene meno, Lui ha fatto in me grandi cose, così piccola, povera e peccatrice come sono, e quel che a me non è possibile a Lui sì, e io mi fido. La sua pace non è paragonabile a gioie di questo mondo, pur essendo anche queste doni suoi. (Sr M. Ada Nelly Velázquez Escobar, Serve di Maria Addolorata di Chioggia)

 

 

da NUOVA SCINTILLA 16 del 22 aprile 2012