Trasmissione della fede e iniziazione cristiana

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Speciale INCONTRA CATECHESI

L’itinerario catecumenale come possibile risposta alle sfide del nostro tempo

Trasmissione della fede e iniziazione cristiana

La fede è la grazia di un innamoramento: un processo libero e gratuito, ma favorito da: luoghi, persone ed esperienze Cammino sviluppato in quattro periodi: evangelizzazione, catecumenato, purificazione ed inserimento nella comunità

Il Papa in più di un’occasione ha richiamato l’attenzione sulla crisi della fede che sta coinvolgendo un contesto sempre più ampio di persone almeno nel nostro occidente. Infatti, è in costante crescita il numero di coloro che credono che si possa vivere una vita “buona” senza Dio: ciò viene rivelato non solo dalle tante ricerche sul campo, ma anche dalla viva esperienza che fa un catechista o un operatore pastorale. Il dato è particolarmente preoccupante se si guarda ai più giovani, ragazzi di 14 o 16 anni, per molti dei quali interrogarsi su Dio sembra una perdita di tempo e un non senso.

 

La bellezza della fede cristiana, il fascino di Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo, la gioia della speranza nella risurrezione, il vivere in comunità l’amore cristiano: possibile che tutto ciò non riesca ad accendere più i cuori di molti? Noi continuiamo a credere che l’uomo del nostro tempo sia ancora capax Dei: forse, come nella parabola del Padre misericordioso, molti hanno chiesto la loro parte di eredità (presunzione di essere autosufficiente), vogliono sperimentare una certa (falsa) idea di libertà, devono attraversare l’esperienza del fallimento per poi raggiungere la consapevolezza del non poter fare a meno di Dio e intraprendere la via del ritorno. Nel frattempo il Padre attende, rispettoso della libertà di suo figlio.

E la comunità cristiana che cosa deve fare? Rimanere in attesa? Lasciarli andare, soprattutto i giovani, tanto non c’è niente da fare, prima o dopo torneranno? La tentazione di fare una scelta di questo tipo è forte… E invece non bisogna rassegnarsi, perché sono in gioco il bene e la felicità di tanti nostri figli, fratelli e sorelle, per amore dei quali non possiamo non impegnarci a creare le condizioni per cui possano incontrare Cristo, quindi la vita buona del vangelo.

La fede è la Grazia di un innamoramento, che di per sé è un processo libero, gratuito. Per quali ragioni ci si innamora? Difficile rispondere. Certo, l’innamoramento è favorito da luoghi, persone ed esperienze: bisogna, allora, costruire luoghi, far incontrare persone e suscitare esperienze in cui possa accadere l’evento della fede.

In molte diocesi italiane si sta sperimentando un cammino di ispirazione catecumenale che, per le sue caratteristiche, può risultare adatto al tipo di sfide che il nostro tempo propone. È rivolto essenzialmente ad adulti che chiedono il battesimo, ma da questo si possono trarre spunti di metodo da adattare anche ai normali percorsi dell’iniziazione cristiana. In breve, si tratta di un cammino sviluppato in quattro periodi: la prima evangelizzazione, il catecumenato, il tempo della purificazione ed il tempo dell’inserimento nella comunità (cfr A. Fontana, Itinerario catecumenale con gli adulti, Elledici, TO 2001, p. 33).

Le principali novità consistono in una concezione della parrocchia intesa come comunità che evangelizza, nella scelta libera da parte del soggetto, nella progressiva scoperta del messaggio di Cristo e nel graduale inserimento nella vita della comunità, nella misura in cui si approfondisce l’amore per Cristo e la Chiesa. Cambia, dunque, la concezione della parrocchia (conversione di mentalità), i contenuti della catechesi vengono riformulati con un linguaggio nuovo ed il metodo vede il coinvolgimento diretto e libero dell’interessato da parte di tutta la comunità. È importante, infatti, che “il modo di condurre incontri e celebrazioni, inviti a partecipare volentieri e non solo per dovere o per assolvere un obbligo (…). Facciamo sì che (Cristo) sia simpatico e tutti lo vedano sorridere con i nostri volti e parlare con la nostra bocca e possano toccarlo nelle nostra comunità” (cfr A. Fontana, op. cit. pp.37-38). Può essere, insomma, che Dio ci stia chiedendo un salto di qualità nel modo con cui personalmente o come comunità viviamo la nostra fede. (f.m.)

Nelle foto: i sacramenti dell’iniziazione cristiana ad adulti conferiti dal vescovo nella Veglia pasquale 2012 in cattedrale. (se ne parlerà anche in un prossimo servizio)

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da NUOVA SCINTILLA 16 del 22 aprile 2012