Il cammino fruttuoso della Pasqua

Facebooktwitterpinterestmail

Thailandia

Il cammino fruttuoso della Pasqua

Carissimi amici e benefattori, domenica scorsa c’è stata la consegna del Credo al gruppo di Catecumeni che si sta preparando a ricevere il Battesimo la notte di Pasqua. Ogni anno ci sono i vari riti di iniziazione o scrutini per coloro che vogliono ricevere il Battesimo. Questi riti variano un po’ a seconda dei luoghi e delle tradizioni, anche se nella sostanza sono dei passi comuni per tutti. Il primo passo è quello della consegna del nome nuovo, segno di una vita nuova che inizia con il Padre che ci chiama per nome, poi c’è il rito dell’Effata dove si chiede al Signore di aprire i nostri occhi per vedere le meraviglie che Lui compie nella nostra vita, gli orecchi per ascoltare la Sua Parola e la bocca per proclamare le meraviglie che Lui compie nella nostra vita ed il

Suo grande amore; si continua con la consegna del Credo, simbolo della fede che attraverso i secoli è giunta fino a noi; l’esorcismo, chiedendo al Signore che ci liberi da tutte quelle forme del male che ci rendono schiavi; la consegna del Padre Nostro, simbolo della rinascita come figli di Dio; l’unzione con l’olio dei Catecumeni segno indelebile del grande amore con cui Dio ci chiama a divenire Suoi figli. Il tutto si conclude con il Battesimo nella notte di Pasqua. Ogni anno durante la Quaresima si amministrano questi riti di iniziazione, come segno di un cammino che queste persone hanno intrapreso per diventare cristiane, ma anche come simbolo di una vita nuova che sta per iniziare, una vita nuova come figli di Dio, chiamati da Dio stesso a divenire Suoi figli. Il rivivere questi riti, ogni anno uguali, ma nello stesso tempo diversi, mi aiuta sempre più ad entrare nel grande mistero della Santa Pasqua, come momento di morte e rinascita, con la necessità di comprendere come il nostro essere cristiani è un continuo cammino che il Signore ci chiede di fare assieme a Lui che sale al Calvario portando la croce e con essa tutto il male ed il peccato del mondo, chiedendoci di avere fiducia che il Calvario non è la meta finale dove tutto si conclude, ma è un punto di partenza che ci apre ad una vita nuova. La Santa Pasqua, allora, diventa una grande festa di rinascita, di liberazione, ma soprattutto di speranza, una nuova speranza che il Signore infonde nel nostro cuore. Credo sia proprio questo quello di cui noi abbiamo più bisogno. La speranza, non come frutto di una illusione, ma come frutto di una fede sperimentata nel quotidiano e che diventa operosa, costruttiva. Frutto di una fede che non è un susseguirsi di riti o cose da fare, ma un cammino che passa per il calvario e che ha come meta la tomba vuota simbolo della risurrezione e della vita nuova che Dio ci dona continuamente. Frutto di una fede che può passare attraverso momenti di buio e smarrimento (come gli apostoli alla vista del Crocifisso) ma che poi si riempie di gioia nel vedere il Crocifisso-Risorto che ci viene incontro nel quotidiano della nostra vita.

È una speranza nuova che il Signore ci vuole donare ed è questo il mio augurio a tutti noi in questa Santa Pasqua: che il Signore ci aiuti a guardare la vita con la speranza nel cuore. A tutti auguro una serena e Santa Pasqua.

Lampang, 30/3/2012                          Vostro P. Piero Luigi Siviero

 

 

da NUOVA SCINTILLA 15 del 15 aprile 2012